Anima Nera

D’un tratto il tempo passava
Fra le lancette ferme di un’epoca lontana
Ricordi non ricordo.
Speranza di un ricordo futuro.
Datemi un nome ed io vi apparterrò
Datemi un sole che sorge al mattino
E la mia mano veloce potrà proteggervi,
servirvi,
venerarvi.

So di epoche lontane, terre desolate
Sogno di un bene che lotta contro il male.
Un sentiero e una strada
Una torre che è la strada.
Nera come il colore del mio animo buono.
Animo buono diventato cattivo
Come il bene che diventò male.
Animo nero,
Animo scuro.

Uno che fugge
L’altro che segue fra strade aride
Alla fine la Torre
Alla fine del sogno che non ricordo
Inizia il bianco della mente
La lucentezza scura di un anima che appartenne al Bianco.

(poesia ispirata alla saga di Libri “La Torre Nera” di S. King)


L’ultimo giro del Carillon

Il carillon suonava
La ballerina piroettava
Il bambino la guardava.
Il carillon suonava e l’ultima nota si ripeteva più volte.
Non filtrava che una luce, sottile come un’ombra nella notte.
Botte, ad un bambino che non dorme
Nanna, volteggian scope nel cielo scuro della notte

Notte, gambe mozze e dita storte
Notte, di sirene e vite morte

Il carillon stentava
La ballerina tentennava,
Il bambino la osservava.
Il carillon suonava nell’ultima nota per l’ultima notte.
Botte, che il papà perse alla sorte
Nanna, nell’ultima nota per l’ultima notte

Notte, veste in nero dita storte
Notte, di sirene e vite corte

Il carillon di fine corsa
La ballerina un tempo ballava,
il bambino l’osservava
Il carillon dell’ultima nota per l’ultima notte.
Notte, piange il cattivo che sfidò la sorte
Notte, dorme il bambino del papà che perse alla sorte.


Eterno

E’ bella la rosa ma di spina punge
L’amore sognato al risveglio fugge
fra canti, ululati e latrati di strega
la gente non crede, non fugge
ma prega.

La faccia del demone la luna mostra
e morti senz’ossa che lascian la fossa
fra i morti cammino di me prigioniero
ricordo che ho amato e non so chi ero

Attendo con ansia, l’attesa che strugge
Lo spero, lo cerco e l’amore fugge.