Poesie
“NINNA NANNA EMMINA..”
Cara dolce nipotina
Al mio cuore sei vicina
Tra le bimbe la più bella
Anche se sei un pò monella.
Guarda bene c’è una stella
Su nel cielo la più bella
Quella lì, fianco alla Luna
Lei ti porterà fortuna.
Una Luna luminosa
Che ti guarda e ti sorride
Ora strizza l’occhiolino
E ti manda un bel bacino.
È una bianca caramella.
È golosa e pazzarella
Dicon sappia di formaggio
Toccherebbe farci un viaggio.
Guarda adesso li vicino
Sta passando un aereoplano
E la gente al finestrino
Ti saluta e va lontano.
C’è la pianta nel giardino.
Che col vento fa l’inchino
E garbata ti saluta.
E continua la sua vita.
Sopra il ramo c’è un gufetto.
Che ripete il suo versetto
Sembra pure un po’ assonato
E talvolta è anche stonato.
Dietro al verde cespuglietto.
Si nasconde vispo un gatto
E c’è un piccolo rospetto.
Che saltella sopra un sasso.
C’è una bianca farfallina.
Che svolazza sbarazzina
E l’apetta laboriosa.
Che lavora silenziosa.
La lucertola pigrona.
Si riposa nella tana
Il leprotto velocista
Già prepara la sua pista.
Un nanetto dispettoso
Si nasconde freddoloso
E la fata mattutina
Si protegge dalla brina.
Guarda sopra il comodino.
Tra la bambola e il cuscino
Ci sta pure un orsacchiotto
Che sorride e strizza l’occhio.
Stringi forte la mia mano
Io ti cullo piano piano
Chiudi l’occhio un po’ furbetto
E ti recito il sonetto.
E la notte col suo manto
Che ti culla col suo canto
E la splendida stellina
Si addormenta con la luna.
Notte ninna notte nanna
Con il babbo o con la mamma
Tra le braccia di una nonna
Con un nonno che ti sogna.
“A SARA.”
Il sogno.
La sera.
Un brivido.
L’atmosfera…
Lieve, nel ventre,
Cresce e prende forma l’amore.
Sei tu che sbocci, ma non diverrai fiore.
Un angelo ti accolse e piangente volò nel cielo
Per posarti nelle mani dell’Eterno,
Adagiata in un letto di stelle..
Il mio cuore, con un sol pensiero,
Ti accompagnerà nel viaggio.
“AMICA..”
Ti guardo da sorella, ma sei più di un’amica
Siamo cresciuti insieme correndo sulla strada.
Quel gioco strano che in tanti sostengono sia amore
A noi non ci ha sfiorato, non ci portò dolore.
Ed ora che il suo tempo ci imbianca nei capelli
Mi accorgo solo adesso che i tuoi son così belli.
Ripenso alle tue corse col seno fronte al mare
Che io giammai guardavo per non farti arrossire.
Ripenso a quelle storie di cui ti raccontavo
Con cento e mille donne di cui m’innamoravo.
E solo adesso colgo negli occhi tuoi stupore
Ma mai mi resi conto che quello era dolore.
È vero Cara amica io non mi sono accorto
Che non volevo amarti per non farti alcun torto
Ma è sentimento vero quello che sento ora
Ed è l’amore nato nel cuore mio maturo.
Rivedo ora quegli occhi di cui non sospettavo
Che lacrime piangesse quando io me ne andavo.
Rivedo in un sol sguardo la nostra strana intesa
Ma adesso è un’altra storia abbiamo un’altra vita.
La strada che ci univa ormai si è già divisa
E non possiamo unirla a meno di pagare
Un prezzo troppo alto, salato da versare.
Per questo il mio pensiero rimane a quel bambino
A quel fanciullo ignaro che lungo il suo cammino
Avrebbe rinunciato al suo più bell’amore
Soltanto per non dargli di nuovo altro dolore.
“IL “DON PEZZOTTA”…”
Aiutami, fammi ricordare
La storia che sto per raccontare.
Parla di un valore simile all’amore
La vita ci delizia di un bene: l’amicizia.
Ci rende come fratelli, ignora rughe e pochi capelli
Ci solleva dai fardelli, ci fa sentire giovani e belli.
A volte non ha nemmeno sesso
Non chiede guadagno non vuole possesso
Si allunga nel tempo all’infinito
Ti lascia a volte anche stupito
È in un cortile che la nostra cominciò
E mille storie la vita attraversò
Insieme all’amico sacerdote
Che ci fece, a volte, un po’ da padre.
E in quel cortile bianco, tra quelle quattro mura
Che cominciammo a vivere quest’avventura
Due calci ad un pallone dopo la Santa messa
Ed un solo obiettivo: colpire il “Don Pezzotta”.
E li quel pover’uomo sopporta la tortura
Sta fermo e non si muove che sembra una pittura.
La vita poi prosegue e a volte ci divide
Ma poi ci si ritrova con un comune intento
Rivivere il momento di quando da bambini
Senza pensieri strani cantando e poi ridendo
Stonando e riprovando, ci si sentiva bene
Non c’eran voglie strane, ne donne ne sottane
Oppure molto meno, Il cuore era sereno.
E queste mie parole le dedico all’amico,
Ai suoi capelli ricci che ho visto rimbiancare,
Ed a quel “Don Pezzotta” a cui rassomigliare
Che piglia pallonate da cui non ha difesa
Ma che sta fermo e zitto, quasi come na statua.
“TRENT’ANNI..”
Ti auguro di andare a dormire con la luna negli occhi e di svegliarti con il sole nel cuore.
Ti auguro di sentire il cuore battere per un sorriso e commuoversi per un abbraccio.
Ti auguro di indignarti per l’ingiustizia verso i deboli e di gioire quando si isolano i prepotenti.
Ti auguro di trovare nello sguardo di chi ami ogni risposta ai tuoi dubbi.
Ti auguro di sentirti leggero quando giochi con i bimbi.
Ti auguro di poter tornare bambino per provare quella strana leggerezza.
Ti auguro di trovare una stella che illumini le tue notti e ti guidi quando credi che sia buio.
Ti auguro di trovare mani da stringere e forza negli occhi da asciugare.
Ti auguro di non rassegnarti all’apatia ed alla routine.
Ti auguro di trovare stimolo in ogni giornata della tua vita.
Se riuscirai nell’impresa, i tuoi anni saranno talmente lievi che ti sembrerà non siano mai passati.
“DI GIÀ…?!”
Trent’anni son passati, mia cara ragazzina
Che allegra mi svegliavi giocando la mattina.
Tra Barbi e Polly-Pocket, tra salti e piroette
C’hai dato tanta gioia tra le tue braccia strette.
Hai grinta ed istintiva difendi con gran cuore
Qualcuno che ritieni richieda le tue cure.
Ma sempre lasci un posto a chi solo per caso
Passando assai veloce ti lascia un sol sorriso.
La vita passa in fretta e sempre ci si illude
Che il buio mai si affacci, ci sia sempre la luce.
In quei momenti scuri, poichè tu li conosci
Puoi rendere felici coloro che son mosci
Soltanto sorridendo di nuovo alla tua vita
Purchè ti renda conto che non è poi finita.
Ti manca la presenza di chi ti vuole bene
Ma sappi che la strada, quella che più conviene,
Non sempre si percorre cantando e sorridendo
Ma è impervia ed insidiosa e spesso non c’è tempo.
Il trucco, cara figlia,
Vivente meraviglia,
Consiste nel cercare,
Sapersi accontentare,
Di quello che il tuo tempo,
Veloce ma benigno,
Ti offre silenzioso
Passandoti lì accanto.