Infinitamente strano

Come onde si infrangono sugli scogli,
così, anche le mie idee,
si infrangono contro le pareti della mia testa.
A volte, prendendo vita,
diventano qualcosa di speciale.
A volte No.
Il ribollire dei miei pensieri
è un continuo ronzio nelle mie orecchie.
Ci sono volte che questo pensiero,
diventa insostenibile.
Il peso di tutte quelle cose
che stanno dentro di me… mi soffoca.
Purtroppo la mia gola è troppo chiusa e malata
per esprimere quella cascata di parole
ed esse si ritorcono su di me.
Mille piaghe invisibili mi coprono
e la tempesta non si placa,
fino a che i miei occhi non si chiudono
con il velo della notte;
per poi ricomparire e a soffiare più forte
l’indomani.
Le mie labbra e la mia gola,
un giorno, guariranno
e riusciranno a dire le cose che nono ho mai detto.
La tempesta cesserà ed il ronzio sparirà.
Le piaghe, che ricoprono il mio corpo,
svaniranno;
ed i miei pensieri vagheranno
nell’infinito vuoto dell’universo.


Una nuova vita

Sfioro ogni volta il cielo,
grazie all’angelo con gli occhi più belli,
e più dolci che abbia mai visto.
Ogni volta il viaggio etereo è sempre più bello.
E’ come vivere un’altra vita.
Il mio piccolo mondo cresce con me,
io cresco con lui.
Sembra di essere tornata indietro nel tempo,
dove tutto era più facile,
più semplice.
Un tempo dove ancora potevo dire sì a tanti sogni,
potevo dare un nome alle mie emozioni
ed alle mie paure.
Mi avvicino sempre di più
a quel misto di magia e realtà,
quell’infinto,
quell’intreccio di pensieri dolci,
quel mondo che ora si trova in fondo ai miei sogni,
quelle sensazioni che voglio provare.
Voglio poter lasciarmi andare alla meraviglia,
E tutto questo, voglio farlo con te.
Tu, che sei il mio presente.
Tu, che sei quello che io non ho mai potuto essere.
Tu, che sei te stessa, senza aver paura
di quello che verrà.
Tu, che la luce che illumina il tuo sorriso
non si spenga mai.
Fammi vivere l’emozione di amare ancora.


 

Al di là

Oltre l’orizzonte, la linea si congiunge ad un sogno.
Dall’altra parte, fuochi d’artificio si scagliano nel cielo.
Mi sembra di essere una stella caduta,
solitaria nella sua corsa,
che finisce nel vortice oscuro del mondo.
Sento un suono di campane a festa.
Nel piccolo paese tutti gioiscono,
ma nessuno vede veramente la realtà.
Vive, la gente, ma non sa apprezzare la vita,
con tutti i suoi valori e tutti i suoi perché;
piange, ride e soffre,
ma non saprà mai, davvero,
il motivo della propria esistenza.
Un bimbo sorride, per le piccole gioie,
un uomo piange,
perché per quanto vicine, quelle gioie,
non riesce più a viverle.
È sempre alla ricerca di qualcosa,
un qualcosa legato al suo passato,
che non tornerà più.
Sempre invano,
cercherà di pensare al futuro,
ma solo il destino saprà che ne sarà di noi.
Canta una voce di cori melodici,
chiedendosi dove, quel canto, arriverà.
Forse non sa, o forse non è consapevole che
quella dolce melodia dilaga
nel cuore di chi la sa ascoltare davvero:
senza parlare.
Chiudendo gli occhi, aprendo l’anima e la mente,
a tutto ciò che fa parte del nostro essere.
Chiuso in un cassetto,
giace il nostro spirito,
un cassetto che nessuno, niente,
riuscirà ad aprire.
Sopra esiste solo un cielo che non c’è
e le anime corrono a cercare
quella chiave per aprire tutte le speranze.