NOST-ALGIA

 

Mi sono persa 

nel profumo degli oleandri siciliani

in un tempo senza tempo.

Mi sono persa

nel silenzioso sapore 

di un convento calabrese

tra ortensie e pini 

che vegliano il marino.

Mi sono persa

nel caldo abbraccio 

di un braciere

tra voci che richiamano

e racconti di una terra

che avrei voluto mia.

Mi sono persa

nell’ostile gomito di una città 

che mi ha tenuto con sé

senza mai amarmi.

Mi sono persa 

nella rorida alba

tra rotondità soleggiate e piovose

dolorosamente disertate.

Mi sono persa

nel morbido manto

di colline arroccate

prigioniera di un sogno

ormai svanito.

Mi sono persa

nello sguardo dell’anima

che si scioglie in figure danzanti 

di nebbia e brama

di risalire dall’abisso.


 

 

ONIRICA

 

Ho aperto la porta 

del sogno di un sogno.

Ho aperto la porta

e sei entrata tu,

foglia autunnale 

di un paese ormai distante.

Ho aperta la porta

e la luna era con te

bianco e luminoso astro,

monumento

di un tempo che fu.

Ho aperto la porta

e il mio cuore 

è corso via, 

l’ho perso 

e lo sto ancora cercando.


 

 

METAMORFOSI

 

Ero lì

con i miei rami scarni

aggrappata alle mie radici

incallite e nude

per non finire

a pezzi.

Trascorrevo giorni

che inseguivano giorni

sempre uguali

seppellendo speranze

nella terra amara scossa da brividi.

Una nota stonata

mi ha raggiunto imprevista

dove era impossibile

trovarmi,

si è fatta spazio tra le lacrime,

baciando il mio dolore

per trasformarlo

in meraviglia.

Ora cammino di nuovo

senza sapere dove portino i miei passi

assaporando un miele bianco

di sogni

per dimenticare chi siamo

e nel secondo che precede il tempo 

ritrovare l’infinito.