Poesie
RITORNO ALLA VITA
Cammino lungo la strada del sapere,vedo fiumi di porpora incanalarsi nell’incenso,fiori di platino innalzarsi su un cielo color ambrato. Palazzi di burro sciogliersi nel lago di magma,persone volanti con occhi di vetro che sussurranno della fine e la rinascita della vita.Immacolato al loro cospetto mi sono accasciato,tremante,pauroso di me stesso in un anima pietrificata dal tempo.Libero il mio corpo con una scrollata,nudo come il vento vago nel mio viaggio.Entro in una caverna color arancio,gia mi sento paralizzato,come aria nei capelli mi sento elettrizzato,disegni di uomini che attraversano il deserto senza timore,figura epica giace sopra di loro,come fosse una guida al cospetto della loro vita.Mi incammino in questa avventura lodando ogni piccolo particolare,provando ogni minima emozione.Avvisto da lontano una figura,non riesco a vedere cos’è di preciso.In un primo impatto sembra d’aver visto una figura mitologica,il mio cuore è in panne,perché so di certo che quella creatura é stato frutto d’immaginazione e di leggenda per duemila anni,non riesco a capire cosa mi sta accadendo,sarà che sono strippato.Continuo nei miei passi,arrivo in un angolo dove vedo una luce,e dove rivedo di nuovo l’immagine slavata di quell’essere uscire dalla fessura.Sarà l’angolo della libertà dove mi ha guidato in questo viaggio?O sarà un inganno per attirarmi nella fossa del dolore dove il mio supplizio sarà eterno?Con coraggio mi faccio avanti,arrivo davanti alla fessura, guardo dall’altra parte e vedo solo una luce accecante.Come per incanto mi smaterializzo,
SENSAZIONI
Scendevo giù dalla piazza quando all’improvviso rimasi fulminato,tremante,paralizzato davanti a tutta quell’immensa bellezza,bionda occhi di un azzurro cielo che ti pietrificavano al primo sguardo,labra carnose sensuali color cilegia di cui ti veniva voglia di strapparle subito un bacio.Feci finta di niente e continuai la mia scalinata quando prima di arrivare agli ultimi quattro gradini lei mi guardò,mi fece un piccolo e dolcissimo sorriso che in un certo modo mi rassicurò.Mi avvicinai nell’intento di fare la prima mossa e li colpo di scena, fu lei che mi chiese come mi chiamavo e mi lussuriò dicendo che gli piacevo,la mia testa andò in panne,non sapevo più cosa stessi facendo e mi protesi verso di lei,le mie mani calde e seducenti le presero la vita,la fissai negli occhi quanto bastava,tirò un pò di vento che fece ondulare i suoi capelli mandandomeli nel viso,avevano un profumo meraviglioso di miele e camomilla,nel frattempo che sentivo il profumo dei suoi capelli,io non tolsi lo sguardo dai suoi occhi,levai le mani dalla sua vita e le accarezzai il collo,il viso,e all’improvviso le mie labbra toccarono le sue.
PENSIERO
Pensiero che si contorge in me stesso,
Come un gomitolo di cotone,
Mai avrei pensato,
Mai avrei agito,
Quest’anima infranta appesa ad un filo,
Sangue di sabbia nelle mie vene,
Scalfito nel tempo,
Consumato nel profondo,
Vivendo in eterno.