Sogni

Ora che

i passi incerti

affogano

nelle foglie ottobrine,

sotto una sonnolenta

volta grigia,

mi ubriaco

di giovanili sogni.


 

La neve

E’ tornata alla chetichella

nella notte un po’ umida.

Ci indugio col mio cane

di fronte al rotolo d’asfalto

zeppa d’auto con le luci accese

in pieno giorno per decreto

di governo un po’ cieco.

Nella mente il rifugio appena lasciato

del tuo ventre caldo,

il profumo del mare di Galizia

nei tuoi capelli un po’ canuti

nelle mie narici fumanti.

Il bianco che ammanta

il piccolo paese copre il grigiore

dei quotidiani bisogni.

Tutto diventa più lento,

lo scorrere del tempo,

la teoria che va a scrivere

la monotona storia di ogni giorno

Il cane si rotola freneticamente,

si ferma di colpo fissandomi.

Sente l’irreale pausa del tempo.


 

Notti estive

Agosto dalle pesanti palpebre

Col cielo cadente

Sull’immobile paesaggio

D’erba bruciata.

Non una finestra illuminata

Aperta di notte sul tempo.

Il ricordo di te trascinato

Sulla strada vuota.

Albero solitario

Nella campagna infinita

Ai margini di latrati

Esili e oppressi di solitudine

Sbavante di paesaggi lunari.

Fugge lontano l’inseguito

inavvicinabile orizzonte di sempre.