(Fono-Logia)

Comunicare
Ritmando cadenze
Una lingua fiorita nel passato;
Incontro – Scontro di letterati,
Secoli di scritti e di parlati.
La magica evoluzione di una trasformazione
Che muta generi e cambiamenti impertinenti …
Non sempre accettati dal buon gusto pacato del bel mondo
Ma
Rispecchiati come simili dal popolo informale.
“Cultura basica di uso quotidiano!!!” direbbe un professore con accento redentore.
“Il fonema indipendente non significa un bel niente …!!!”
… “Non può essere scomposto in successione di segmenti” …
/+/+/+/ fonemi conducono a morfemi e alla completezza di una frase,
Meglio colta e raffinata piuttosto che mal interpretata.
Troppi termini connettivi rovinano la parlata del superbo mondo dei letterati.
Seri e capaci di segnar la retta via a color che l’han persa …
Stupiti che Dante fosse amante,
non solo a parole.
Passionale nei fatti aveva lui stesso paura,
Giustificava coloro che praticavan lussuria.
Ma figli di Petrarca vogliamo rimanere,
Nevrotici discendenti di un poeta,
Padre di realtà viziosa,
Vera e fascinosa.

La lingua umana è svariata e complessa
Ha principio definito
E termine infinito.
E’ facile modificare con gerghi grotteschi,
Il linguaggio unitario in un sistema contrario …
Al linguaggio aulico, sublime, ricercato.
Comunicazione circolare è regola principale;
Parole e parole continue e dipendenti da strutture fatiscenti.
Grattacieli rovinati da proprietà mal disposte
Palazzi decaduti da incomplete esecuzioni.
Scrivo in “ricorsivo” per umane concezioni
E provo affetto per l’apparato fonatorio.
Rischio.
Delusa e stanca,
Di non capire la materia;
Ma almeno provo a legare la passione per l’articolazione,
Teoria utopica,
Mistica e personale,
Che non porta al male.
Se non all’organo anatomico principale.
Mobile.
La lingua.


– LIBERTA’ INNOCENTE -

Un battito d’ali di farfalla variopinta riflette la mia innocenza.
Sono una larva,
Mi trasformo,
Come in una fiaba,
In una principessa libera di volare …
Ma la libertà ha un prezzo.
Come la vita.
Dura solo il momento di chiudere gli occhi e pensare …


– PAZZIA -

Urla. Dispera. Impazzisce.
Avvilito e umiliato l’ammalato.
Corridoi d’aghi lucenti,
Odori inebrianti.
Bianca nausea.
Aria acida.
Anonime gocce dal retrogusto amaro,
Lavano corpi trasformati in cavie.
Il rosso è il colore,
Unico dipinto permesso agli infermi.
Il dolore intenso si tinge di sangue.
Scorrevole. Lento. Inesorabile.
Grida di violenta emozione
Si odono tra le gabbie sporche,
Occupate da vivi fantasmi senz’occhi.
Anime vuote,
Malate,
Lapidate.