Pianti

Quanti pianti nella notte..
Li ho uditi.
Un’altra notte è qui, ho pensato.
Di dolori affranti.
E di sogni infranti.
sporchi di sofferenza.
Musica di lacrime solitarie.


Sera

.. e arriverà la sera. E ancora aspetterò..
Soffrirò guardando il mare. Soffrirò ogni volta che lo vedrò..


“Vorrei giacere ancora” ovvero “La ballata dell’amore che si perde”

Vorrei giacere ancora.
In quel letto spoglio come un leccio d’autunno
e accogliente come un mandorlo in giugno.
Vorrei giacere ancora,
per un istante o per sempre
ad ascoltare il tuo pulsare,
perché il passato e il futuro siano presente
che senza di te non vale niente.
Vorrei giacere ed ascoltare ancora,
come la vita sia contenuta in un’ora.
Vorrei giacere ancora
come un filo d‘erba
avvolta attorno a un salice piangente,
o a un olmo abbracciante,
che genera amore che si perde.
Vorrei giacere ancora,
ad ascoltarti mentre,
il ricordo assale la mia mente,
e la libera e l’attanaglia
in una eterna e stremante battaglia.
Vorrei giacere ancora,
per non svegliarmi di notte,
ad ascoltare il cuore che fa a botte.
Per non sognarti e ridere di me.
del non averti tra le dita mie,
tra cinque sassi e un Cristo d’oltre Oceano.
Vorrei giacere ancora,
in un letto spoglio come l’aurora
o vestito a festa come in un giorno di primavera,
come il 25 marzo,
o il 26 aprile,
il 29 luglio
o il 30 d’agosto,
prima che fuori e dentro alla testa
scoppiasse la tempesta.
Vorrei giacere ancora,
ad annusare ora,
il tuo silenzio e il mio,
il tuo ricordo e il mio,
il tuo volere e il mio,
come un unico elemento,
mentre un telefono frastuona,
e nulla cambia.
Vorrei giacere ancora,
ad ascoltare l’aria,
fresca e profumata
di ritorno.
Vorrei giacere ancora,
per un istante o per sempre
senza aspettare veramente niente,
perché la vita è là,
in quell’attimo fuggente.
Fuggente o eterno,
di amore fraterno,
di amore vero come l’amore assoluto,
di amore unico come ogni minuto,
di amore nostro che resta qui chiuso.
Protetto e libero,
urlante e silenzioso,
giacente e animoso.
Vorrei giacere ancora per un istante e per sempre
a non chiedere niente.
Per godere eternamente.