Poesie
Larghe ali
spanderei
Voluttuose
Veleggianti
Sulle bianche colline
Vestirei di rugiada
Dalla torre a valle
Sovente in su
Imbrigliando negli occhi
La luce dei tuoi
Nutrendo la mia fame
Dalla bocca tua ardente
Fiume inventerei
percorsi umidi
Sulla tua schiena
e brividi risalenti
Sin che discendo
per il sentiero impervio
Inerpicandomi
Là dove acque in tempesta
Non accennano
l’incendio
ad arginare
entro le segrete stanze
E danzano le ore
E il mondo non esiste
E il tempo non è tempo
E tu infinita
Ed io dentro di te
Stamattina l’universo
Ha infranto la sua legge
E risale
Una goccia di rugiada
La sua verde foglia
E, vinta, s’è adagiata
L’onda sul suo scoglio
Stamattina cammino
Sul cerulo pavimento
Incredulo rimiro in su la testa
Placido cullarsi, eterno
Il mare su sé stesso
E mescolarsi i venti
In una danza tribale
Stamattina Diana, ho visto
Baciare Apollo
E le stelle tutte far da testimoni
E le stagioni intrecciarsi
In un canto inaudito.
Stamattina ho visto te
Anelito di vita
Misteriosa, divina creatura
Motore immobile di ogni bellezza
Foriera di luce e di tenebra
Ho visto te
Che ogni fremito del mio labbro
Che ogni moto della mia penna
Cadono
Nel disperato desìo di disegnare
Lancia acuminata
Mi passasti il cuore
Scagliata dagli occhi
In un impeto fragoroso
Quanto silente
E sbocciò la rosa
Dalle cento spine
Riemerse dal petto
A dar sfoggio di sé
In un flebile luccichìo
Inebriante
Con le labbra forgiasti
Parole non dette
Nessuno udì la voce
Se non la mia bocca
Fremito impazzito
Di sete inesausta
E questo cuore mio trafitto
Ti portasti agli occhi
E ritrovasti, nel silenzio
La tua immagine
Riflessa