Firenze
Sola sei, Firenze, anche questa sera
e tutto tace sul Lungarno
questo fiume ove l’acqua scorre lenta
e, allo stesso tempo, veloce come la vita,
imperturbabile
e, come nella vita, in essa tutto si riflette
Alberi, balconi,
panchine e foglie morte,
la luce calda dei lampioni
come in uno specchio
e poi, all’improvviso, giù in fondo,
fa capolino il Ponte Vecchio
Culla dei sospiri, culla degli amori,
sfruttato e derubato dalle sue mille vetrine,
consumato dalle scarpe degli innamorati
che su di lui, van trascorrendo
le ultime, tiepide,
serate d’autunno
Oh, Firenze romantica,
come sei crudele con chi è
solo
con il barbone che dorme
tra i gradini del Duomo
e con il barcaiolo
Mentre, tra i viottoli,
il ticchettio delle scarpe
di una ronda
viene rincorso e sorpassato
dalle lontane note
di una tromba
Il musicista jazz ora chiude la valigia
ha provato a raccontarci, in quest’ormai umida sera,
di tutto ciò che a Firenze i passanti non riescon a dire
la voce di chi è solo
di chi è felice
e di chi, anche stanotte, spera.
Piccolo attimo infinito
Tramonto
Seduto nella penombra, in riva al mare
osservo le ombre delle nuvole correre verso di me,
oltrepassandomi, in un gioco di luci e bagliori,
di strane forme che credi per un attimo di riconoscere ma poi
fuggon via,
dissipandosi nel nulla
Solo mi trovo, anzi siamo,
Io e l’Infinito
Leggero come un gabbiano, mi lascio sollevare dal vento,
cullare dalle onde,
immergendomi completamente in questo cielo rosso fuoco
I raggi dell’ultimo sole mi attraversano,
mi danno forza
L’aria salmastra si confonde al profumo
di un lontano gelsomino.
Ecco,
ora il sole è sparito dietro l’orizzonte
andando a riscaldare paesi lontani.
Le ultime vele rientrano lentamente in porto,
mentre si accingono a partire i pescatori
Le onde si placano
Tutto ciò è già successo migliaia di volte ed è sempre uno spettacolo
Meraviglioso
ma, forse, nessuno se n’è accorto
tranne due occhi grandi
ed un Cuore Libero.
Rispetto
Osservo
biondi prati,
scoscesi,
battuti dal vento
Scopro
radici contorte
ergersi verso un cielo
color vaniglia
senza, tuttavia
riuscire a toccarlo
Respiro
fuggevoli fragranze
di foglie e fiori secchi
Ammiro
cime di larici
catturare l’ultimo, tiepido
sole d’autunno
Insieme
tenendosi per ramo
come un solido muro
di linfa vitale
contro le bufere invernali
Rispetto
la Natura merita
Rispetto
l’Uomo
per ora
lo ha perduto.