Poesie
Al calar del sole, mi piace affacciarmi fuori dalla finestra e osservare al di là dell’orizzonte, quando le pallide nuvole, tinte dall’ultimo raggio di sole, coprono soavi e timide la città. Il verde rigoglioso degli alberi, si muove incoraggiato da una brezza leggera: Una fila di stanche automobili, si fa sempre più piccola e distante, in attesa dell’abbraccio di un caldo focolare domestico. Distratta dai rumori delle moto rombanti e ribelli che si aggirano nel quartiere, giro per un attimo lo sguardo: sotto la finestra di casa, tra una banda di adolescenti, tentennanti e allegri, forse in festa, un’anziana signora attraversa la strada in aiuto o, perché no, quasi sicuramente aiutata dal suo fedele amico a quattro zampe. E in fondo, giù all’angolo, con una gamba fissa a terra, l’altra poggiata sul muro, come per sorreggersi sa chissà cosa, da chissà quale peso, un vecchio stanco, con lo sguardo sognante e perso nel fumo di una sigaretta, aspetta, sornione, chissà chi…Com’è variegato l’umano accadere.
Come in un binario abbandonato
Tra l’oscurità della notte
E l’inquietudine del silenzio
Si annidano i miei tormenti,
in uno spazio indefinito
colmo di luoghi non luoghi
di spente luci brillanti
di deboli speranze
e così, al calar della sera
pensieri si annidano
tra passato e presente
portando via, lontano dalle mie mani
i tuoi caldi abbracci.
Giunti al crepuscolo della nostra storia
Potrei urlare al vento , parole di rabbia
In un gemito di lacrime,
dirti addio, cancellando il tuo volto.
E invece no
Non una parola
Per esprimere
Sentimenti incondizionati
Amore senza fine
Non un gesto, per esprimere
Quello che arde vivo.
Nella mia anima.
Porterò con me,
nel giaciglio del mio essere
un ritratto felice, di quello che eravamo.
Affinché guidi i miei passi
Sul sentiero del ricordo.
In fondo ai tuoi occhi.
Ho guardato infondo ai tuoi occhi
Profondi e solitari, verde smeraldo.
Ho scrutato la tua anima
Abbandonata, triste e bisognosa.
Ho stretto le tue mani deboli,
senza vita, fredde di dolore.
Ho ascoltato il tuo respiro,
corto, immoto
di chi non ha più parole
per urlare il suo tormento.
Ti ho teso un’ancora per salvarti
Dal mare in tempesta
Dal limbo della tua tristezza.
Ho abbracciato il tuo corpo
Gracile, piccolo
Quasi trasparente
Tra le mie mani.
Ora sei qui ,
insegui le mie orme
e riempi i miei passi.
E nell’aiutare te
Fragile amica
Immancabile presenza di una vita,
ho aiutato anche un po’ me stessa.
Nella notte.
Nel buio della notte
Cerco le tue mani
Oh mia dolce melodia
Oh mio poema d’amore.
Nel buio della notte
Il mio pensiero
Vaga solenne
Attraversa questo gelido cielo
Per arrivare a te
Mio canto inespresso
Mio urlo taciuto
Dolce componimento,
mai gridato.
Sogno.
Sogno una grande distesa verde
Dove correre felici.
Colline in fiore
Dove ritornare bambini
Dove il vento
Si insinua tra gli alberi
Spazzando via le nostre paure
Le nostre incertezze,
ma non i nostri sogni.
Una grande distesa
Dove sentirsi sé stessi
Ritrovando semplicemente noi…
Dove il cuore sussulta di felicità
In un battito d’ali
Tra il passato e il presente.
Dove le note della nostra canzone
Risuonano leggere
A ricordarci chi eravamo
E chi siamo ancora:
due piccoli adulti
che danzano leggeri
in un caldo abbraccio.
Angela Lucia Rocca
LA MONTAGNA
La montagna luogo di sogno e di mistero
Si apre a sentieri sconosciuti
Tra luci e ombre
Avanza il mio passo incerto e pesante
Alla ricerca di chissà che cosa.
La montagna
Tra il verde del bosco e l’azzurro del cielo
Apre scenari inesplorati
Tra fronde secche bagnate di rugiada
Ascolto il rumore del mio passo
Ora più sicuro
E che non smette di cercare.
La montagna
Luogo solitario, disabitato
Un po’ come la mia anima,
mi fa ascoltare il mio respiro
e rivivere “la me bambina”
tra profumi leggeri
e la brezza mattiniera
rivivo chi ero ieri, chi sono ora
e mi prendo per mano
sognando e ricercando ancora.
PAROLE DISTRATTE
Parole distratte
Un po’ come la mia anima
Che vaga, disattenta
In cerca di te…
Parole distratte come il tuo viso
Quando all’improvviso
Scontrandosi col mio
Accenna un breve sorriso.
Parole distratte
Come il vento
Che soffia imperterrito
Sui nostri volti
Svelando ciò che ancora
Non riusciamo a dirci.
Parole distratte
Che arrivano a me
Accarezzandomi il cuore
svelandomi disattese emozioni.
Parole distratte come dolci carezze
Donate, cercate e mai avute.
Parole distratte
Per te amico mio
Che stringi le mie mani
E cingi il mio volto
Rinnovando la mia anima
Con uno dei tuoi più belli sorrisi.
L’AQUILONE
Un aquilone che si innalza nell’aria
Leggero come un sottile velo
Linea di demarcazione
Tra la terra e il cielo.
Così la tua mano mi afferra
Mi stringe forte, diventando presenza
E il mio cuore, palpitante d’emozione
Sente che di te, non può più stare senza.
Ma poi la tua mano mi lascia
Facendomi posare sul mio vuoto
Quasi come in mare aperto
Dove posso stare a galla
Attraverso il nuoto.
Non per ferirmi
Lasciandomi nella tristezza
Ma per trovare la mia forza
Come in una dolce carezza.
Rocca Angela Lucia