VIVA LE DONNE

Delle donne la festa si avvicina
e la domanda si fa birichina:
Perchè festeggiarle?
perchè gratificarle?
quando tanto hanno lottato
per uguali diritti avere
dei maschietti in senso lato?
Perchè offrire loro qualche dono
quando poi sembra che sia
un’usanza consumata e di borghesia?
Od offrire a tutte sullo stesso tono
il medesimo identico fiore
che, per quanto bello di colore,
ha proprio uno sgradevole odore?
Perchè dico io,
alle donne, comunque sia,
va dato pieno atto
che lavoran più di chicchessia.
Spesso hanno casa, marito e figli
e tutto da coordinare, gestire e controllare,
insieme al lavoro da mantenere
per poter contribuire al bilancio famigliare.
E’ vero che spesso possono esser noiose,
quando cercano di farsi ascoltare;
ma dico io, cari ometti,
avete mai provato
a dover provvedere a tante richieste
contemporanee e non sempre modeste?
E’ altrettanto vero che spesso sono stanche,
ma questo è perchè sono persone anche!
O forse, cari maschietti,
preferireste dei bei robottini
tutti obbedienti, ma senza cuoricini?
Tutti perfetti, ma che non comprendano
quando il tuo lui è stanco o giù di corda;
con il pensiero al lavoro che barcolla
o alla squadra del cuore che tracolla?
E che dire dei figli, questi amati pargoletti,
ragazzi, giovanotti o signorine,
che chiedono a più non posso come aquilotti
questo o quello, come rapine
di energia di ogni madre alfine?

Così, dico miei cari,
aveva ragione chi un giorno disse:
“dietro a un uomo grande
c’è sempre una donna più grande”,
perchè aveva capito della vita l’asse:
Le donne vanno festeggiate
perchè ogni giorno fan gioire;
col cuore vanno amate
perchè senza di loro si potrebbe morire.
Le donne vanno coccolate
perchè è di questo che han bisogno;
in fin dei conti a loro basta poco:
anche senza fiori color giallo, rosso o ferrigno,
la tenerezza di una carezza,
il calore di un abbraccio,
il fuoco di un bacio!
Ma l’importante è che le donne
vanno considerate sempre e comunque
delle persone speciali, salde colonne,
che fan parte della vita di chiunque
e mai devono essere
oggetto di strapazzo o di molestia,
oppure di percosse misere,
e neppure di gelida apatia.
Amiamo le donne,
facciamone un vanto,
sono un sostegno,
non un inciampo!


ESEMPI

Oggi si dice da più parti
che i giovani son maleducati:
può anche esser vero,
ma è lecito domandarsi:
da chi sono ammaestrati?
La risposta pare ovvia:
da noi adulti che, davanti a loro,
altro non facciam che litigare
per qualsiasi ragione,
sia essa politica o morale.
Ogni pretesto sembra buono
per sentirsi offesi ed insultati,
e, di conseguenza, agire indisturbati
passando dalle parole ai fatti,
dalle argomentazioni
alle devastazioni
fatte con armi e coltelli,
anche su parenti e fratelli!
Ho assistito recentemente
ad una partita di basket innocente
che tale avrebbe dovuto essere
ma che, per colpa di qualche genitore,
in attimo e dopo una manata
in una rissa si è trasformata!
Hai voglia a gridare:
“Ma cosa state a fare?”.
Ho provato a ribadire a sguarciagola
“Ma ai nostri ragazzi cosa diamo?”,
ma nessuno ascoltava una parola
di quello che affermavo!
E così le forze dell’ordine
son dovute intervenire
per riportare il normale sortire
di quello che è un campionato
di ragazzi che giocano per divertimento
e non di un’arena dov’è rintanato
il toro da colpire fino a farlo morire!!
Questo è solo un piccolo esempio
di come oggi vada il mondo,
di come le cose si accendano subito,
basta un là, ed è già una miccia,
che, una volta partita, tutto abbraccia
e non più rinuncia!

Mi sento in dovere di chiedere scusa
a tutti quei giovani che guardan noi adulti
come esempio per il loro domani
e, spesso, trovan solo accusa,
menefreghismo o gesti inconsulti
e niente che resti tra le mani.
Nulla che possa far loro dire
“sono orgoglioso di essere
seguito da questa generazione,
perchè mi porta in alta considerazione;
mi aiuta a crescere e capire
cosa è importante per diventare
l’uomo che costruisca il bene comune”.
Allora vi chiedo giovani cari,
come dissero più saggiamente i vecchi padri
guardate a noi con cuori bonari,
e agite sì come diciamo, ma non come agiamo!


SOLE ROSSO

Mentre in macchina me ne andavo in quel di Treviglio
all’improvviso sono stata abbagliata dalla luce dirompente
nello specchietto retrovisore, bella ma accecante
del sole che al tramonto si era tinto di vermiglio,
come una grossa palla di luce rosea irradiante.
Un senso di sgomento per la mancanza di visione
mi ha preso proprio sul momento,
poichè il non vedere niente diventa paura e spavento
e rende ogni cosa intorno mera illusione,
in un istante ogni cosa diventa veramente distante.
Poi, però, sbattute le ciglia, aperti di più gli occhi,
una forte emozione mi ha colpita,
un pensiero davvero profondo ha aperto una ferita
nei miei poveri pensieri bislacchi
che subito mi hanno rinsavita.
Che gioia il cielo, che allegria,
era una meraviglia della natura
il vedere tali colori sullo sfondo della vettura,
che irradiavano pace e armonia
su tutto quanto, con ogni sfumatura.
E allora mi sono detta all’istante:
è meglio lasciarsi illuminare dal sole
che cadere nelle frottole
del non voler vedere il male circostante,
ma occorre combatterlo con amore durevole!