Assenza

Un silenzio

irreale

mi stringe la gola,

paralizza le braccia.

La lingua,

grossa lumaca

assonnata,

mi riempie la bocca

come un bacio.

Respiro la mia

solitudine,

ne faccio parte

come l’onda

appartiene all’oceano.

Mi manchi,

con dolore,

con rabbia,

con muta rassegnazione.

Ogni volta mi illudo

di non aver più

bisogno di te

e ogni volta ripongo,

in buon ordine,

dietro la tenda

del futuro,

la chiave

della mia gabbia.


Preda

Vorrei

poterti osservare,

scrutare,

forse anche spiare,

nascosta fra il fogliame,

mimetizzata,

al sicuro.

Un cuore che martella

e forse scoppierà.

Credevo

che la fuga

mi avrebbe portato

lontano,

ma

le zampe

sono ferite.

Forse mi sono persa.

Ti vedo ancora.

Dovrai aspettare

l’inverno,

le foglie cadranno

e sentirai il mio cuore

rullare

e battere

e sussurrare.

Sono qui,

vieni a prendermi.


Naufragio

Il silenzio della sera

ci accoglie

naufraghi di vita.

Le nostre valigie

sembrano leggere.

Il mare

nasconde delicatamente

le nostre orme.

Il passato è presente

e il presente è passato.

Il futuro

giace inabissato in uno scrigno

di cui ho perso la chiave.