Chi sono adesso?

Chi sono adesso?
Chi sono io?
Quasi una domanda mistica
forse non ho risposta…!
Un brivido lungo la schiena
mi trasporto nel mio IO
a contemplar la nuda essenza.
Alveare di pensieri
la mente vola, rimbalza
come un aquilone plana
…impazziti i battiti del cuore
disegno una tela nera
dove è dipinto il mio passato
protagonista la mia esistenza
… IO..!Sono viva… stravolta
da emozioni e sensazioni
non si materializza la risposta.
Una certezza…!
Adesso come ieri
sempre passi accidentati
e contromano…
impavida schivo
tempeste sconvolgenti
piogge improvvise
onde marine
nel vortice scomposte.
Proseguirò su oscuri percorsi
a rimembrar cari volti assenti
sull’altare dei ricordi.
Mi libererò delle piogge
scandirò il tempo
guardando più in là…
mi terrò legata
ad un filo d’orgoglio
prima della tempesta…
All’epicentro antichi silenzi
deserti dorati… sogni… speranze…


Tempus fugit

Sto con il volto assorta
sull’argine del fiume
lento e greve …
numero le ore del giorno
vulnerabile al grave taglio
della morte.
Fugge rapida la vita …
tortura immane,finché
la mente vacilla … e
un dubbio m’assale.
Perché non spalancare l’anima
prolungare l’esistenza
raggiungendo l’essenza del tempo?
Non ha senso il grigio del limbo
rifugio che tutto occulta
e distrugge …
Indomita la speranza riemerge
fuggo dalla prigione
come schiava dalla piantagione.
E’ tempo d’essere un’emigrante
verso terre di luce e di sole,
è tempo di scrutare l’avvenire
come esploratore d’ arsi deserti,
è tempo di misurare il coraggio
affrontare faticose salite
per vivere
respirare
vedere
scoprire
l’essenza del Creato.


Immagini in dissolvenza

Gatta malinconica
raggomitolata stai,
contempli il plumbeo orizzonte
in un silenzio ostile
quasi ansimante
oltre l’eterna Assenza
oltre le coordinate del tempo
…famelica nell’attesa
di un umano rinascimento
incerta nel Transito opprimente
evochi rive negate
nel travaglio incessante
quesiti a ridonar un senso
al tuo niente già senza risposta
srotoli antiche rimembranze
repliche di fotogrammi
in frammenti d’immagini
in dissolvenza,
ridondante ricomponi risvegli
d’albe senza fine
dell’amore vissuto
così fragile, così tenace, ormai perduto!
Impietose sequenze,
emozioni impazzite
come lava bruciante nelle arterie,
allucinata affili coltelli
per anatemi e false preghiere
e, nel pantano di grigi fantasmi
ti lasci annegare nella buia tetra prigione
dalla quale non potrai fuggire!


Papaveri rossi

Ebbri d’amore e di gioia
con le mani intrecciate
calpestiamo il sentiero
ai bordi di un campo
di papaveri rossi…
svettano lunghi e sottili
tra i cespugli fitti
di ranuncoli gialli.
Le chiazze rubino ondeggiano
baciate da una brezza leggera
che invita alla passione
e all’ardore dei sensi.
Nella perfetta sincronia
di colori, soffi, sospiri
incontro il tuo sguardo
assetato d’amore…
intorno una ghirlanda
di sterpi arsi dal sole,
sangue rosso nelle vene
palpita nel sussulto d’amore…
La malia della luce
di quel campo
di papaveri rossi
sempre mi turba
nella mordente nostalgia.


Fragole in inverno

Come un acrobata
cammini su un filo
ferroso e invisibile,
volgi giù lo sguardo
dove tutto è buio
…fa paura!
Sempre lì son fissi gli occhi
dove tutto più si scura
spinta da uno smarrimento
profondo quasi incrostato.
Su più fili il cammino prosegui
accecata dal respiro affannato
del tempo.
E’ una fuga senza senso
senza appigli
-fermati!
-i sogni stanno altrove!
-difficile essere equilibrista!
dai pesi antichi congedati
raddrizza le spalle ricurve
dalla truce fatica del vivere.
Ritrova la luce nei tuoi occhi
non sprecare il tempo
non aspettare altri giorni
mesi, anni… oppure
la vecchiezza quando il dolore
si fa muto,
tra le spine fitte del tuo dire
cogli dell’umana vita
la vera essenza, transitando
nell’esiguo ordine costituito.
Guarda il cielo e i cangianti nembi
assapora le fragole in inverno!

Ombre del crepuscolo
Le ombre del crepuscolo
la mia figura deformano
incupiscono i saturi pensieri.
Attendo la luna,
amica di notti silenziose,
varco i confini dei sogni
per raggiungere
la giusta dimensione
…ultimo anelito di pace.
Navigo con un fragile legno
nel mare del Nulla
…solco rotte
tortuose e nebbiose
non avvisto mai la terra.
L’assordante nostalgia
mi stimola a raggiungerti
ma non ho gambe veloci,
l’assenza del tuo volto
sevizia l’anima mia…
vacillo, da spine roventi ardo
sprofondando nell’abisso infernale.
Quando il nero carbone m’investe
quasi soffoco,
dolente assaporo l’amara Morte
…scarnificata la mia carne
da ferite inguaribili.