Piazza San Marco

(Davanti a una tazzina di caffè)

Io
ordino caffè
nero e forte.
Tu
bevi solo tè cinese
dorato e intenso.
Coppie colorate
punteggiano come coriandoli
l’immensa piazza.
Qui,
il tempo sembra sempre sospeso,
un fermo immagine
tra orecchini di perle,
cravatte di seta bianca
e diamanti ovunque.
Dietro grandi occhiali scuri
donne orientali,
vestite di rosso,
risplendono come lanterne
in questo grigio veneziano.
Tu
appoggi il giornale della domenica
e mi guardi
a lungo
con quel tuo sorriso felino.
Poi,
indulgente come ogni innamorato,
entri nel mio sogno
e mi chiedi di ballare.


Una giornata al mare

Le nostre camicie a fiori
tese come vele
stese
nel vento salato
sono aquiloni prigionieri.
L’orizzonte del tuo petto assolato
è l’orizzonte del mare,
liquida pianura senza distanza.
L’incavo del tuo braccio
è una grotta oceanica
che contendo alle stelle marine.
Ogni mia lentiggine
è un’isola d’Africa
circondata di rapidi baci.
I miei capelli di medusa
annodano i nostri pensieri
umidi e lievi.
I nostri cuori
son cirri,
alti e filanti
nell’estasi pomeridiana.
Piccole conchiglie
schive
ci incoronano
sovrani d’amore.


Notturno

Sono gentili queste notti di campagna
bagnate da un cielo di smalto
e da poche luci, schive
e minuscole come bottoni.
Hanno un silenzio
vivido e cangiante
cui tutto,
nell’indistinto, appartiene.
In queste notti
anch’io
sono albero mormorante
ed erba,
stella e fiume,
rapida volpe, brezza mobile.
Tutto,
in quest’ora,
è indicibile come l’assenza.
Tutto,
in quest’ora appartata,
è arcano respiro.