Isola mia

Quest’isola è una terra profonda, capace di suonare le corde del mio inconscio in modo da produrne
un suono dolorosamente confortevole.
Questa terra è la mia malinconica culla dei ricordi, della memoria nostalgica, dei fantasmi tanto
amati.
Qui rimbomba un’eco che si propaga delicatamente in tutta l’atmosfera, un’eco densa di passato e
totalmente mia.
Tutto ciò rende quest’isola il mio miglior sogno cosciente ed il mio peggior incubo incosciente.
Qui regni tu in ogni dove, tu che non meriti cotanta considerazione, tu che manchi e pesi come un
rimpianto insostenibile.
Ho confinato il tuo ricordo in questa terra meravigliosa, terra della mia giovinezza, terra del vezzo
e delle emozioni forti.
Ho lasciato che tu t’infiltrassi in me sino ad appropriarti di uno dei luoghi a me più cari, per renderlo
il piccolo pezzetto di terra lontano dal presente.
Come in un abisso qui è dolce sprofondare tra i ricordi, sereni come il vento che accarezza il viso e
insistenti come il vento maddalenino.
Qui percepisco anche le presenze più lontane, ovunque trovo te e me.
E’ quasi faticoso rivivere tanti momenti appartenenti a un tempo scaduto che inspiegabilmente resta
ancorato al presente in questo lembo di terra.
E’ come se fossi ancora protagonista di quelle voci che schiamazzano, di quelle serate eterne, delle
risate, gli incontri, le urla e gli sguardi.
Penso a quanto possa sembrare folle sentire ancora il tuo profumo, la tua presenza fisica e la tua
personalità ingombrante.
Stiamo ancora passeggiando lungo la spiaggia, per la piazza, con te che mi sfoggi come fossi un
trofeo.
I tuoi occhi sono ancora impressi nei miei, il tuo corpo imponente disteso accanto al mio.
Tutta questa tua presenza-assenza in questo luogo rende a volte persino difficoltoso il respiro e pare
nel contempo prendersi cura di me come una madre che culla il figlio nel suo caldo abbraccio.
Avevi detto “Ora non vado più via, non ti lascerò mai più.” e non è stato facile credere alle tue
parole quando al mio risveglio non c’eri più.
Ricordo la sensazione più profonda di abbandono, di promessa infranta e di disperazione.
Eppure non te ne sei ancora andato, la tua promessa è ancora qui come una condanna.
Sei ancora qui. Sei in ogni dove.


All’improvviso

Oggi tornando a casa sono quasi certa di aver visto una stella cadente.
Allora tra me e me mi sono chiesta:
“Ho visto una stella cadente?”.
E due secondi dopo…chi lo sa’, mi è spuntato un sorriso e mi sono risposta:
“Non importa se non l’hai vista, l’importante è che ti senta felice come se l’avessi vista.”.


Vuoto

Sdraiata sul letto,
completamente vuota.
Davanti a me una ciotola di metallo
con pezzi di me.
Tutta me dentro quella ciotola fredda e scivolosa.
Un cuore senza battito,
vene senza sangue,
stomaco senza cibo,
polmoni senza respiro,
occhi ciechi,
udito sordo,
mani senza tatto,
né profumi, né odori,
un cervello senza pensiero.
Due labbra senza amore.
Sdraiata sul letto,
come un osso foderato di pelle.
Priva di tutto,
abitata solo da ingombranti ricordi color mi manchi.