L’attesa
Non è forse l’attesa sorella della speranza?
Speranza di incrociare uno sguardo, un sorriso,
un volto familiare, sconosciuto che ti parla,
ti guarda, non sfugge davanti ad un abbraccio.
Non fugge…
Non fugge difronte alla tristezza di una porta chiusa,
ad un cuore sigillato da mille malinconie,
ad un domani ignoto, ricco di ieri e senza un oggi.
Non fugge difronte alla paura di un amore
che batte così forte da sfondare tutte le porte.
Le parole che…
Le parole che non ho sussurrato,
sono quelle piene di rabbia,
che ti fanno sentire in gabbia
come fumo dentro la nebbia.
Le parole che non ho rivelato,
sono quelle nascoste nel cuore
ma non sono parole d’amore
e non fuggono via insieme alle ore.
Le parole che non ho pronunciato,
sono quelle che urlano dentro,
cerchi di affidarle al vento
ma il loro defluire è lento.
Le parole che non ho spiegato,
sono quelle che restano in testa
anche quando è finita la festa
e, fra le dita, nulla ti resta.
Le parole che non ho considerato,
sono quelle nascoste in un vaso,
coperte da un drappo di raso
e che vengono estratte un po’ a caso.
Le parole che non ho sospirato,
sono quelle della lunga attesa,
quelle che ti lasciano appesa
ad un filo, senza una presa.
Le parole che non ho sentito,
sono quelle coperte dalla pioggia,
d’inverno, sopra la spiaggia
bagnata, sulla battigia.
Un fiore
Quanto frastuono intorno al cadere di un fiore
ma quanto silenzio se cade con dolore.
Un fiore dal vento sferzato
e scaldato da un sole malato.
Un fiore sfiorato dalle farfalle
che pesano come macigni sulle sue spalle.
Un fiore innaffiato con silenzi e fiele
e che avrebbe meritato solo miele.
Un fiore che voleva profumare, semplicemente,
per chi di amore non aveva capito niente.
Un fiore annullato, vilipeso, umiliato,
tradito, perseguitato e, infine, estirpato!