Radici

Un tempo era l’acqua…
e sento, sulle sponde del mio essere,

lo sciabordare di un remotissimo lago.

E come cullata dalla risacca,
so ritrovare pace.

Ma pure, in me,

onde inquiete,

devastanti, ineluttabili,
turbini di impetuose passioni.

Risuona, dentro,

lo spirito senza tempo

dei lontani Marsi.

L’eco di passi

di valorosi guerrieri,

segna il ritmo

dei miei battiti.

E sul petto,

quel loro invincibile scudo…

La tempra degli incantatori si serpenti

scorre nelle vene

di un carattere

volitivo e indomito,

caparbio e tenace.

E’ la mia linfa?

Poi fu la terra .

identità perdute,

identità nuove,

il tramutarsi di pescatori in contadini.

Uomini avvezzi

alla fatica dell’acqua

naufragati nella polvere,

piegati sulla terra e dalla terra,

eppure non arresi.

E poi anche la terra vacillò,

in un tremore mortale .

Furono, ancora, certezze perdute,

sgretolate in macerie di dolore e solitudine,

smarrimento e disperazione.

Allora, fu solo credere nella forza

delle proprie braccia:

uomini eroici, anonimi paladini dell’esistenza,

sempre Marsi e di nuovo guerrieri,

capaci, un tempo, di far tremare la terra,

capaci poi, di ricostruire la terra tremata

Militi ignoti di epiche gesta,

di un quotidiano anonimo e dimenticato…

Impressa nell’anima,

è la storia della mia terra.

Ed io, sono quell’acqua,

che, dentro, culla e travolge,

sono quella terra,

che insegna a chinarsi,

sono quel guerriero,

che, infaticabile, lotta,

sono quel pescatore,

che getta le reti nell’acqua della vita,

sono quel contadino,

che semina sogni e raccoglie emozioni,

sono quella spiga di grano,

meraviglioso presente,

e fecondo futuro.

Sono….

la terra che mi ha plasmato.

Sono….

lo spirito di un antico popolo

che abita in me.


 

Tramonti d’estate

Il sole perde

il suo ardore.

Rimane il suo velo dorato,

…sui campi intrisi di

sudore e fatica,

…sui monti maestosi,

silenti, imponenti,

che cingono questa terra

…sui volti provati,

…sulle schiene piegate,

… sullo spirito schietto

di uomini di buona volontà.

Il giorno infuocato

scivola in una felice calura.

In un intimo scorcio,
aleggia, palpitante,

quella luce

che i miei occhi sanno

cogliere ed accogliere.


 

Suggestione

Blu profondo di una notte

d’estate:

un cielo d’incanto

avvolge la Terra,

suggellando, nel silenzio,

un incontro.

Ai miei occhi

si apre l’Universo,

sconvolgente nella sua infinità.

Io, nullità in questo immenso,

pure ne sono parte.

Come una stella per il cielo.

E la luce

è dentro di me,

luce che porto alla Terra.

Uomini: scintillio di astri, luci,

brillanti e non abbaglianti,

di un firmamento terrestre.