SPERANZA:

Mi sento
una rondine
che vola leggera
nelle vie del cielo,
abbracciata
dalla candida luce
di piccole stelle.

Mi sento
una farfalla
che accarezza
con le sue fragili ali
i petali colorati
di un timido fiore.

Mi sento
una tenera foglia
che nasce
nel soave tepore primaverile
allietata
dal canto
della brezza mattutina.

Mi sento
un’onda del mare
che si abbatte
fragorosa
su imponenti scogli,
sospinta
dall’impetuosa forza del vento.

Contemplo
ammaliata
lo splendore della Natura.

Cammino
in un giardino
fiorito di speranze.


ADDIO, RAGAZZO!

Addio, ragazzo!
I tuoi grandi occhi
luminosi
come le stelle
che rischiarano la notte,
non vedranno
mai più
i dolci colori del tramonto,
i delicati petali
di piccoli fiori,
gli amabili volti
delle persone care.

Addio, ragazzo!
Il tuo corpo
ora trema
come una foglia
scossa
con violenza
da un gelido vento autunnale
e subisce
le ingiurie
di mani impietose e implacabili.

Addio, ragazzo!
Le tue braccia
non potranno
mai più
stringere
le persone che ami.

Addio, ragazzo!
Del tuo limpido sorriso
non godrà più
la brillante luna
che risvegliava
i tuoi innocenti desideri.

Addio, ragazzo!
I tuoi sogni
svaniranno
per sempre
come una leggera nube
di fumo
che si solleva
verso l’alto cielo
e si dilegua nell’aria.

Addio, ragazzo!


ALBA INVERNALE:

Respiro l’aria tersa e pungente di quest’alba
luminosa,
che rischiara ravviva e risveglia la natura,
mentre riaffiora dal buio della notte.

Cime innevate dei monti
svettano alte, fiere e imponenti
verso il cielo,
alberi e campi sono ricoperti di candida neve.

Timidi raggi di sole
riflettono
una rosea luce
che addolcisce le forme altere delle montagne.

Il ruscello è uno specchio:
osservo intensamente la mia immagine
e cerco di trattenerla
nei miei occhi curiosi.

Mentre una brezza leggera
muove delicatamente
rami di pini tremanti,
nella valle echeggia un abbaiare di cani
e qualche uccello vola
nel cielo limpido in cerca di una meta.