FULMINE CUORE DI PANE

Faceva grandi buche nella memoria e nascondeva quello che vedeva
pregava poi il suo cane Polvere di non andare a scavare.
Metteva il suo cuore di pane sotto il suo cartone
si accarezzava poi la barba, l’unico rapporto con il tempo che aveva.
Fulmine cuore di pane si sdraiava sui fili d’erba e si scusava…”Vi rialzerete, prima o poi”, diceva
si addormentava guardando camminare le formiche sulla sua mano.
Saltellava su strade di pioggia, di sole e di vento con Polvere il bastardo davanti
e dietro il suo odore senza tempo.
Polvere aveva un punto interrogativo ed uno esclamativo al posto delle orecchie
e andava dove voleva con le sue domande e le sue risposte.
Ogni sera tornava a raccontare e Fulmine gli diceva “Anche stasera puoi dormire con la tua zampa accanto alla mia”…e rideva…
L’altra notte ricordo di aver visto una luce brillare fa freddo stasera…
“Polvere aiutami a scavare.. Fa freddo stasera, Polvere aiutami a scavare”


ALLA MIA ETA’

Cominciamo col dire che questo mondo non mi piace
la noia gli ha sparato alle tempie
ed ora in quel buco c’è una discarica di parole
e se cerco là in mezzo trovo anche il mio nome.
Cominciamo col dire che quella idea non ha più i piedi
non c’è una mano che abbia voglia di frugare
e anche il mare come è diventato avaro
con le sue promesse chiuse in fondo al suo armadio.
Allora sto ferma, neanche un movimento…perché sudare di inutili pensieri ?
Allora sto zitta, neanche un movimento..
questo silenzio, seduto, mi starà a guardare.
Cominciamo col dire che alla mia età sono giovane
per tutto quello che non ho mai detto
e sono troppo vecchia per tutto quello che ho immaginato…
c’è qualcosa che corre più del tempo…
è tutto quello che non ho vissuto…
Allora sto ferma, neanche un movimento…perché sudare di inutili pensieri ?
Allora sto zitta, neanche un movimento
questo silenzio, seduto, mi starà a guardare


LA CANTASTORIE

Regalo un’immagine per un parola
purché arrivi nuda e che abbia una storia.
Regalo un’immagine per una parola
che sappia accarezzarmi il fondo della gola.
C’è chi dice che a scrivere è la mia tristezza profonda…
sì è vero…ma ha la forma di un gabbiano.
Regalo un’immagine per una parola
che venga da lontano accompagnata da una mano.
Regalo un’immagine per una parola
che si metta seduta tra me e la sera.
So che racconterò una storia importante…
scritta, seguendo le linee della mia pelle…
e allora quella tristezza un po’ particolare… sarà così dolce e mi lascerà andare.
Regalo un’immagine per una parola
che sia indipendente che sappia stare sola.
Scrivo storie sul sole, sul mare sul vento
dove nascondo un’idea dell’amore…
che non ho mai chiamato… non ho mai guardato…
ma l’immagino dietro un velo, incandescente…


NELL’ARIA

Aveva una carezza al posto del cuore
Si chiamava Nell’aria.. perché correva veloce, correva sulla collina..
Un angolo di terra l’aspettava, lei si sdraiava e ascoltava quello che la terra solo a lei raccontava…
Correva nei suoi sogni, un’ombra le soffocò il respiro e le rubò l’ultimo acquarello su quel viso…
Nell’aria allora corse in cima alla collina e per cambiare sapore al dolore prese a morsi la terra e appese ad un albero il cuore…
Poi si chiuse dentro di sé, spense gli occhi, si addormentò in fondo al suo piede e cominciò a dimenticare…
dimenticò l’alba, dimenticò il sole, dimenticò il giorno, dimenticò il tramonto, dimenticò la sera, dimenticò la notte, dimenticò le stelle, dimenticò.
Di giorno una farfalla si posava sulla sua bocca e la chiamava,
ehi ho una nuova storia d’amore con un fiore ma lei,
lei non l’ascoltava…
e la luna, di ritorno dalla notte più lontana, nonostante la stanchezza le sorrideva, ma Nell’aria no, non ricordava…
Luna.. qui ho solo notti di stracci e grandi cerchi di ghiaccio…
Dimenticò il mare, dimenticò il vento, dimenticò i colori, dimenticò l’ardore, dimenticò l’amore, dimenticò il dolore, dimenticò il tempo, dimenticò,
Ma un cane che ogni sera portava il sasso al suo lampione le disse…Nell’aria ho messo il tuo cuore di lava sotto il tuo portone…
Ehi cane…te l’ho già detto, ho perso la memoria prima di nascere, ma tu
Lascialo battere, lascialo battere, lascialo battere, lascialo battere,
Nell’aria giocava, Nell’aria cantava, Nell’aria rideva, Nell’aria sorrideva, Nell’aria correva, Nell’aria sognava, Nell’aria amava, Nell’aria esisteva…


NON E’ VERO NIENTE

Oggi ho la testa chiusa nella mia mano
Allora brucerò tutti vestiti alla luna
Costringerò il sole a stare sveglio di notte
Con un solo gesto strapperò il cuore al mare
E poi, poi, poi mi viene da ridere
E poi, poi, poi mi scappa anche di piangere
E poi, poi, poi mi viene da ridere
E poi, poi, poi mi vergogno di piangere
Vorrei prendere l’amore e dirgli che non esiste
Che in realtà è un’invenzione di uno specchio
Vorrei prendere il tempo e dirgli che non esiste
Perché non ha neanche un compleanno
E poi, poi, poi mi viene da ridere
E poi, poi, poi mi scappa anche di piangere
E poi, poi, poi mi viene da ridere
E poi, poi, poi mi scappa anche di piangere
Ho la testa oggi chiusa nella mia mano
Vorrei aprirla e trovarci un filo d’erba
che sicuramente è più vero di un fiore
che sicuramente è più vero di un fiore
E poi, poi, poi mi viene da ridere
E poi, poi, poi mi scappa anche di piangere
E poi, poi, poi in quale angolo di me nascondermi
E poi, poi, poi ridere… piangere


SCRIVERO’ UNA CANZONE

Scriverò una canzone
inventerò poche note di vetro per te
Le soffierò nell’aria sottovoce
Perché anche la notte si innamori di te
Scriverò una canzone
Inventerò poche note di carta per te
Le lascerò andare come vele
perché anche il mare si innamori di te
Darò un corpo alle parole
Trasformerò in seta la mia voce
Perché anche la strada si innamori di te
Scriverò una canzone
Inventerò poche note di tela per te
Le legherò alle braccia di un mulino
perché anche il vento si innamori di te
Costruirò una finestra sull’infinito
lancerò questa canzone nel vuoto
Perché anche il destino si innamori di te