“Cip, uccellino curioso”

(1°parte)

Molto tempo fa esisteva una foresta bellissima completamente circondata dalle acque del mare, era davvero meravigliosa ed era chiamata la foresta incantata. Era una foresta magica dove tutti gli animali e tutte le piante comunicavano fra loro.
La foresta era ricca di limpidi ruscelli, cascate stupefacenti, fiumiciattoli trasparenti e specchi di laghi dal meraviglioso colore dove pesci di ogni genere si divertivano a nuotare.
Al centro di questa meravigliosa foresta c’era una splendida reggia: era la sede della fata che custodiva questo posto incantato.
Un giorno, da una felice nidiata nacque un uccellino, Cip. Egli si distinse subito dagli altri suoi fratelli, era molto speciale. Pensate che se i suoi fratelli e sorelle avevano impiegato due giorni per imparare a volare….. egli imparò in sole due ore!
Cip era davvero molto bello oltre a distinguersi per la sua incontrollabile curiosità, si distingueva anche per il bellissimo piumaggio variopinto dai mille colori.
Una mattina Cip decise di portarsi molto in alto cercando di spiccare uno dei più bei voli compiuti da lui.
Così fece.
Cip si alzò in volo e cominciò ad allontanarsi sempre più dalla foresta, finché arrivò al mare.
Era molto emozionato, non l’aveva ancora mai visto, ma sapeva che era uno specchio d’acqua, certo molto più grande dei ruscelli e dei fiumiciattoli dove era solito specchiarsi, ma era comunque uno specchio d’acqua, quindi vi si avvicinò per vedere il proprio riflesso.
Ma che cosa strana! Nessun riflesso! Niente! L’acqua era stranamente scura e Cip per provare a vedere meglio si avvicinò sempre di più all’acqua del mare. Il destino volle che un’onda improvvisa investì il povero curioso uccellino che cadde nel mare.
Quella sera Cip non fece ritorno a casa. La sua famiglia e tutti gli animali e le piante della foresta si preoccuparono nel non vederlo ritornare. Lo cercarono disperatamente ma senza trovarlo.
Il più antico e gigantesco albero della foresta cercò di tirarsi su più che poteva per vedere se dall’alto ci sarebbero stati risultati migliori. Tirò su anche un po’ le sue radici, si allungò più che poté, e….riuscì a vedere una strana macchiolina scura sulla spiaggia. Comunicò a tutti la sua strana scoperta e gran parte degli animali si misero in moto verso la spiaggia. Impiegarono tutto il giorno per arrivare sul posto…..finché giunti lì scoprirono che quella strana macchiolina scura era proprio Cip. Giaceva incosciente sulla sabbia e le sue piume avevano perso i colori meravigliosi. Erano ora di un grigio cupo. Mentre gli animali soccorrevano Cip, qualcuno li stava osservando: due occhietti misteriosi scrutavano gli animali.
FINE PRIMA PARTE
—————————————————————————————————————————-                               (2° parte)

 

Mentre gli animali aiutavano Cip a riprendersi, uno di loro si accorse di essere osservati, quindi a voce alta chiese chi fosse e, timidamente dalle onde della riva del mare uscì un pesciolino.

Era un pesce molto diverso da quelli che si era soliti vedere negli stupendi specchi d’acqua che animavano la foresta incantata. Questo timido e strano pesciolino non aveva i colori, era di un grigio molto simile al colore che avevano preso ormai le piume di Cip.

Il pesciolino raccontò loro che al largo del mare, lì dove gli animali non potevano vedere per quanto fosse lontano, accadevano strani fenomeni: enormi navi solcavano il mare lasciando dietro di loro un qualcosa che scuriva l’acqua e che aveva un sapore amaro, “bocche” mai viste si aprivano proprio dove i fiumi si immettevano nel mare facendo uscire una…..schiuma tutta bianca e amarissima anch’essa!! Per questo motivo il mare non aveva più abitanti, una parte era stata costretta ad andare via alla ricerca di un posto dove vivere, mentre una buona parte di abitanti era morta. Il pesciolino raccontò loro, con le lacrime agli occhi, di essere il solito sopravvissuto in quella zona di mare. Raccontò, inoltre, che si era preso cura del povero uccellino avendo assistito alla scena dell’incidente.
Gli animali ascoltarono il racconto con molta amarezza e rabbia, poi si incamminarono sulla strada del ritorno tutti insieme, con Cip ormai ripresosi e con il loro nuovo amico.
Giunti nel cuore della foresta incantata immediatamente decisero di informare subito dell’accaduto la fata. Così fecero. La fata spiegò loro che l’uomo stava distruggendo la natura e, che distruggendo la natura avrebbe ucciso gli animali e distrutto se stesso. Bisognava fare qualcosa al più presto. Ma, mentre si stava decidendo il da farsi, si sentì un boato mai sentito prima! Cosa stava succedendo?

 

FINE SECONDA PARTE
————————————————————————————————————————–(3° parte)

 

“Cip, uccellino curioso”
Immediatamente gli animali della foresta, spaventati dal boato, si mossero con cautela a vedere cosa poteva essere accaduto.

Ma la fata lì fermò e disse loro cosa era successo: una nave gigantesca aveva attraccato presso la costa e ora gli uomini già sbarcati si stavano preparando a disboscare la foresta con macchinari diversi. Poi aggiunse:” E’ tempo di fermarli, è tempo che gli uomini si rendano conto della distruzione che stanno creando! “.
Proprio in quel momento un uomo che si apprestava a tagliare il tronco di un albero si spaventò perché vide i rami dell’albero scuotersi e lo sentì dire :” No, no, no non mi tagliare!”. Spaventato prese un po’ di coraggio ma la scena si ripeté di nuovo. Alle grida dell’uomo spaventato accorsero tutti gli uomini sbarcati e il comandante ma, in un attimo si trovarono circondati dagli animali e serrati dagli alberi. Vennero portati al cospetto della fata che parlò cercando di far loro comprendere dell’enorme danno che avrebbero provocato con le loro azioni. Poi disse:” Guardate!”.
Pose innanzi a loro una sfera magica. Vi guardarono.
Nella sfera si vide che la terra era ormai diventata una distesa di case, palazzi, fabbriche, alberghi e tutto ciò che l’uomo poteva costruire. Foreste, boschi, distese verdi non c’erano più, così come non c’erano più animali. Anche i mari, i laghi, i fiumi gli oceani ed ogni altro specchio d’acqua, che ormai non era più limpido, non aveva più abitanti.
Tutto era distrutto. E anche gli uomini stavano morendo.

Ma la cosa più triste era che erano scomparsi anche i colori. Tutto era grigio.

Alla vista di questa visione del futuro, non fu più necessario aggiungere altre parole per convincere il comandante e gli altri uomini. Loro si pentirono subito, chiesero di essere perdonati e si impegnarono a custodire essi stessi la natura e gli animali, così da non recare più alcun danno.
Vennero riaccompagnati alla loro nave e se ne andarono con questa promessa nel cuore.
Da quel giorno passò del tempo.

Dovete sapere che Cip riacquistò molto presto tutti i colori del piumaggio, e tuttora, ormai cresciuto, si diverte a raggiungere il mare, bellissimo, azzurro, dove si diverte a specchiarsi e a giocare con tutti i suoi  amici delle acque del mare!

Ah! Il pesciolino decise di rimanere nel lago della foresta incantata perché si fece una nuova meravigliosa famiglia!