Campagna lucchese

In un campo di grano
tra stelle e lucciole.
Di lui so il nome,
il colore dei suoi occhi,
la bocca avida
ed il profumo della sua pelle.
Così fragili,
sconosciuti e nudi,
avvolti solo dall’odore dell’erba.
Mai le lucciole
mi sono sembrate
più curiose ed allegre e
le stelle così vicine.


Via Chiaia

Un antico, minuscolo balcone
finestra immensa sulla vita,
che scorre vivace, colorata,
a volte tragica e disperata.
Quante volte, nonna,
abbiamo goduto di quel vociare
come uno stormo di uccelli
che si levavano in volo.
E il silenzio, con la notte,
rotto dal suono stridulo delle sirene.
Ora, passo, alzo lo sguardo
su quel balcone,
non mi riconosce
con la sua nuova livrea,
è servitore di anime nuove.


Ciak

Ecco scorrere quelle immagini
come un film alla moviola,
Solo due attori.
Spettatori impassibili
con occhi imperterriti.
Dammi la mano,
non lasciarmi scivolare
Chi è il regista,
chi ha deciso i nostri ruoli,
non ci sarà replica.
Ti prendo
per non lasciarti andare.
Sarà tragico
scoprire poi
che hai recitato
solo per il copione.


Papaveri

Veloce sfreccia la mia auto,
sfiora
l’erba e quei papaveri.
Li guardo,
così fragili e delicati
nel loro rosso deciso.
Ciondolano
pericolosamente e
velocemente la testa.
Eppure,
quando l’aria si ferma
sono lì,
diritti, fieri
e decisi.
Sono un papavero.