Il ruggito del cielo

Urla stonato il cielo

di tuoni tumultuosi,

arrogante e minaccioso,

si oscura di nuvole tenebrose.

Il sole quasi come sconfitto

va a nascondersi,

spogliando il cielo della sua luce .

Spaventata ed impaurita

avverto nel vento la sua violenza.

Mentre il cielo ruggisce

la sua energia impazzita mi aggredisce.

Ripenso a quando ero fanciulla,

ritornando a quell’immenso azzurro

che toccavo con un dito,

decorato di nuvole, a forma di soffice

manto a pecorelle

e strane facce buffe e belle.

Da esso la pioggia cadeva

e il mio viso accarezzava .

Anche quando copiosa scendeva

io non avevo timore.

C’erano una volta,

il cielo,le nuvole e il sole.


Malessere

Fuori e dentro me, sento e vedo il buio, compagno non gradito,

mi urla insistente il mio malessere.

Il mio cuore è oscurato e i miei occhi sono senza luce.

La mia anima è spoglia, di sogni e di vita

e mi conduce ovunque come cieca.

Indifesa vago nell’ombra e tu ti prendi gioco di me.

Oh, sgradito malessere tu vorresti farmi soccombere,

so che potresti riuscirci!…

Ma se ti guardo un po’ più da vicino,

capisco che sei solo un piccolo malessere.

Tu mi hai guardata meglio?…

Beh! allora fallo…..Capiresti chi sono!….

vedresti le mie armi, geniali, potenti,

con essi io sono una vincente

e tu, invece, hai i giorni contati.

Tu, sei il mio malessere,

instancabile guerriero di lotte perse, povero e triste, misero e solo,

hai scoperto la mia ricchezza, la mia forza

e comprendi di essere perdente.

Io possiedo la mia musica i miei fogli bianchi

e ti illudi che essi rimangono vuoti, privi di idee e della mia energia.

Ma essi mi attendono con ansia,

come se io fossi, per la loro attesa, una ricompensa

e con la mia penna, agitata e ballerina

io parli loro della gioia e del dolore,

della poesia matura o della fiaba bambina,

che io scriva della mia ricchezza e della mia forza,

del vento leggero fra i capelli,

del parlare silenzioso dei fiori e degli alberi

del sole caldo che mi accarezza il viso, del calore di un sorriso,

della notte chiara o della notte scura,

niente mi fa paura, c’è sempre la luce della luna.

Nella vita mia regnano i sogni e le speranze.

Non mi distruggeranno le tue ansie

Molte, sono le mie parole e persino la mia preghiera mi ispira.

Oh si! …Sei proprio un illuso, mio perdente malessere.

Io sono un gigante! …debole a volte,

ma poiché la vita è poesia,

non c’è spazio per la follia.


Sai cosa ti ispira!

Ti muovi leggera, come se fossi musica e sai cosa ti ispira!

L’aria il viso ti sfiora e senti il brivido di una carezza,

chiudi gli occhi e sai cosa ti ispira!

Tra le mani intrecci e poi disfi i tuoi lunghi capelli,

meravigliosi e profumati, sono come seta, pronti come un dono

per chi in essi desidera piacevole conforto.

E prosegue l’ascolto del tuo racconto e da esso sono rapita,

incuriosita e  ammaliata …e so cosa ti ispira!.

Pensi a questa vita, che mio Dio è meravigliosa, così bella,

piena di forza, di fascino e passione,

solo a tratti pensi, proprio come ora

che sia faticosa e contrastata dalle debolezze e delusioni

e ti costringe a fare i conti con te stessa.

Ti guardi allo specchio….. ahimè, il tuo viso appare più vecchio.

Odi questo tempo che passa e ti fa scomparire.

Odi la sua bilancia e la sua lancetta ingiusta, niente di poetico c’è in esse,

e tetra è la loro giustizia….In tutto questo sai cosa ti ispira!

Il tuo  cuore è in tempesta e la tua mente, sebbene casta e pura,

proprio come dev’essere quella di una donna vera

diviene oggi, agitata e irrequieta.

Ancor più ti incupisci quando i tuoi sentimenti, impietosi,

divengono carichi di dissenso e di ragione… e ti raggiungono,

cadendo sul tuo cuore come grossa grandine

e ogni tua faticosa ma giusta riflessione

ti costringe a trovare riparo nel rifugio del buon senso.

Cancellando dunque ogni piacevole gioco dei tuoi pensieri,

dove si affolla e trova spazio la confusione di un momento,

quando i suoi giovani occhi distrattamente ti hanno guardato

e il loro sguardo tu hai incrociato e distrattamente,

inuaspettatamente ti sei sentita bella,

e solo per un attimo hai dimenticato chi eri,

solo per un attimo hai dimenicato la sua giovane età

e solo per un’istante… lo catturasti

e lasciasti che passeggiasse distrattamente,

spensieratamente leggiadro, tra il cuore e la mente.

Tuttavia, non è per nulla, che la vita porti con se

le sue ragioni e i suoi perchè, per questo fuggi da te!

Anche se ogni tanto, distrattamente viaggia da sola latua mente.

Senza alcuna malizia,  nel cuore, custodisci preziosa

il valore immenso di una speciale amicizia.

Sorridi  po’ nostalgica mentre riavvolgi i tuoi ficordi

e il tuo cuore come in un nastro, al riascoltar una musica lontana

che non è solo l’apparente fredda logica di un principio,

ma è una forza fatta di suoni melodiosi,

di voce calda, stretta e accoratamente familiare,

che riempe una casa, una vita, fatta di progetti

che tra le mani tieni stretti in un crescendo di note

sul cui spartito i tuoi passi con lui, fedele compagno di vita hai seguito .

Su di te il tempo è passato veloce come bellissimi giri di valzer

e con passi precisi e fluidi e con abile maestria lui ti conduceva

e ancor oggi, così come ieri il suo dir di te è  “Bella eri e sempre lo sarai”

e i suoi occhi mai hanno smesso di brillar e di fantasticare guardando

assai sollecito il tuo fascino sottile

Così nel riascoltar quella musica lontana, pensasti a come con lui,

nella tua vita nulla stona, ma solo un po’ sbiadita

è l’iammgine di voi nel vortice degli anni,

come di una gioventù nostalgica e antica.

In una quotidianità, quasi scontata e ti rattrista non sentirti più ispirata.

Ti affretti avida a ricercare le sfocate memorie di mille fotografie

dai colori  po’ spenti e annusare quel profumo dei vostri preziosi ricordi

e al rinnovar l’amore, ripensando a quando giurasti

e pronunciasti a lui e a te stessa il valore eterno di una promessa,

e quel giorno avvolta da un bellissimo abito bianco non fosti più sola.