Filastrocca di San Valentino

Non è facile tenere unite le menti
più facile le mani.

…far battere due cuori all’unisono
più facile le mani.

…toccare il cielo insieme per la gioia
più facile le mani.

Le bocche insieme possono parlare
sorridere ammiccare
sfiorarsi unirsi
le mani…
…le menti?

 


 

 

Attimi

Perché non guardare il mondo come se
fosse la prima volta ?
Sgranare gli occhi e gioire infinitamente?
POCHI ATTIMI !!
perché la realtà incalza.

 


 

 

Inquieta

Nata inquieta:
ne porto le conseguenze.
Fermarmi:
impossibile-
Dò nomi alterni ai miei sogni-
Sogno.
A volte non sogno:
è la realtà.
Difficile da gestire:
fremo e vorrei l’unisono.

 


 

 

Vorrei non averti conosciuto mai

Vorrei non averti conosciuto mai
e già mi pento.
Vorrei non ricordare, non
immaginare neanche
i tuoi primi sguardi che
arrivavano fin dentro alla
mia anima e mi portavano via
dal mondo.
Ora mi pervadono e io non so più
chiedermi nulla…e non dirmi
che non succede anche a te…
Mi baci e non sei più tu
cede la tensione in tutto il tuo corpo.
Sei con me….
e tu sai già come
perché ogni volta chiudi gli occhi
allo stesso modo…
e li riapri dopo essere stato
con me mille miglia più in là.

Vorrei non averti conosciuto mai
e già mi pento.
Vorrei vomitarti da dentro il
mio cuore perché mi fa male
averti lì i giorni che non posso averti.
Vorrei vomitarti per non portare
dentro questi sentimenti così ingombranti
che a volte sanno tacere, altre
prorompono, mi scuotono
fino a lasciarmi inerme.

Nel buio della notte
tremo lontano da te…..
a volte vorrei non averti
conosciuto mai.

 


 

 

Composti silenziosi tristi

TA’N TARA’ TA’N
TA’N TARA’ TA’N
Marciamo in fila per due
armati
In fila per due saliamo sulla
nave spaziale
e in fila per due sediamo.
Composti silenziosi tristi.
Il ritmo che batte ancora nel cuore
TA’N TARA’ TA’N
TA’N TARA’ TA’N
e in pochi attimi siamo già
lontani anni luce dalla Cintura di Orione.

In fila per due ci spogliamo
in fila per due ci prepariamo.
Come lacrime veniamo lanciati
come occhi di luce scendiamo
come larve entriamo nel sottosuolo
come serpenti ne usciamo
e come uomini diventiamo.
Dall’interno di voi
scrutiamo il vostro mondo.
Composti silenziosi tristi.
Il ritmo che batte ancora nel cuore
TA’N TARA’ TA’N
TA’N TARA’ TA’N

Nessun dato
nessun file
sul giorno del rientro.
Ogni notte rinasce la speranza di
vedere oltre le Corna del Toro
il nostro sole brillare oltre
TA’N TARA’ TA’N
TA’N TARA’ TA’N
Composti silenziosi tristi

 


 

 

Guarigione oltre

Non c’è problema.
Non c’è solo il nostro mondo.
Non c’è solo la percezione finita
da sperimentare quotidianamente
ci sono dimensioni migliori
in cui andare
dove il corpo è un’onda meravigliosa
che si muove vibrando.
Dimensioni
dove la mente è assente.
Fotoni carichi di energia
portano le informazioni.

A questi mondi si può accedere,
sono in noi
fanno parte di noi.
Non è richiesta nessuna
abilità particolare
solo l’umiltà di mollare le resistenze
e mettersi in ascolto.

E’ così che avvengono
le guarigioni inaspettate
non programmate.
E’ tutto lì,
nelle dimensioni
che ci tengono nascoste
che non ci raccontano.
Accedervi
coscientemente
è un regalo meraviglioso
che possiamo farci,
che mi sono fatta.

 


 

 

Iniziazione

Io prometto
io prometto
io prometto
di amarti
di onorarti
nel bene e nel male
è nel male che mi hai amato
è nel male che mi hai disonorato
e bene mi hai minacciato
e bene mi hai maltrattato
e bene mi hai azzerato.

Ma non mi hai rovinato
hai rovinato i miei sogni
hai rovinato i miei desideri
hai rovinato le mie promesse
che premono ancora
spingono e urlano
una rabbia che sale
che mi spezza la voce
mi toglie il fiato.
Non mi hai tolto il vestito
l’hai lasciato cadere
facendo cadere
le promesse
che ho promesso
ma che nel male del mare del bene
che volevo onorare
ho perso ho pianto ho urlato
ho gridato ho giurato ho spergiurato
ho riguardato, ricalcolato, ho rivisto
ripensato, risalito, sfidato,
graffiato, morsicato,
disarmato, ho sputato, vomitato
in un bagno che
chiudeva le pareti intorno a me
che stringevo me lontano
da te
per sentirmi la forza di amare me più che te
e andare lontano dal male che
mi avevi promesso più del bene che
ti avevo promesso .
Piange la rabbia
sale fino in gola e strozza ogni
parola – Amen.

 


 

 

Astro del ciel

Ti posso regalare
polvere di stelle,
se vuoi, altro non so.
Posso portarti
su una stella e
sentire il suono dell’Universo
-il buio attraverso il quale
passano spilli di luce-.

Posso portarti
oltre il blu
nel buio profondo
e là, dove non so
offrirti la conoscenza assoluta.
Da quel luogo che
nome non ha
non so se potrò tornare
ancora.
Ma voglio portarti

per averti con me
eternamente.
Come mamma
per sempre
la tua mamma.

 


 

 

Poesia

Gocce di vita
spremuta
che io bevo come
rugiada
posata sui miei sogni
dorati.

 


 

 

I tuoi vent’anni papà…

A te
che hai posato il cappello
dalla piuma nera
per dire “ basta!”
A te
che eri magro,
esile come un giunco,
occhi azzurri, una bicicletta
e nel sangue acciaio puro.
A te
che hai visto oltre,
hai saputo correre con il fucile
puntato alle spalle
e hai saltato il fosso
spinto da una scarica primordiale.
Da solo, nel buio.
Avevi solo vent’anni !
A te
che sei stato catturato e portato
là dove la gente svestita e svilita
dimagriva e moriva.
Ma tu hai visto oltre,
idee chiare nella tua mente:
hai alzato la mano e ti sei salvato.
Da solo, nella luce del giorno.
Vent’anni…
A te
che hai sentito il fucile
puntato alle spalle
mentre altri fucilavano
i tuoi compagni di baracca.
Vacillavi,
ma non potevi cadere.
Nervi saldi nelle tue gambe.
Da solo , all’imbrunire.
Vent’anni…

A te
che sei tornato a piedi
dall’inferno del freddo
allungando la mano
per un pezzo di pane.
Hai seguito i binari del treno
per centinaia di chilometri
fino a sentire di nuovo
il parlare familiare.
Ti aspettavi un abbraccio
fraterno
ma nessuno l’ha offerto.
Da solo, nella notte profonda.
Avevi solo vent’anni !!
Solo la voglia di
tornare a casa
ti teneva in piedi.
Trascinando i piedi,
farneticando con
la stanchezza
hai varcato la soglia di casa

Da solo, all’alba
Avevi solo vent’anni e
già una vita era andata.