Immobile presente

Fuggo dalle ombre del mio passato,

resisto al richiamo del mio futuro,

vivo in un immobile presente,

collezionando istantanee di una vita

di cui ancora ne ricerco il senso.

 

Ferma in quell’attimo senza tempo,

dove tutto si congela e

dove tutto rimane uguale,

ferma in quell’unico battito, attendo.

 

Attendo che nel muoversi dell’aria

un soffio di vento più forte di altri

mi spinga un passo più avanti.

 

Attendo che nel sole d’estate,

ardente ed avvolgente,

un raggio di sole più forte di altri

schiarisca le ombre della mia anima.

 

Attendo che nei colori

di un tenero bocciolo di primavera

i miei occhi inizino a guardare

il mondo come un dipinto.

 

Attendo e nell’attesa sento

lo scandire incessante dei minuti che corrono veloci

lasciando della mia vita

attimi incompiuti di una sceneggiatura non scritta.


A mia madre

All’alba di questo freddo inverno

la tua mano ancora riscaldava

l’affannoso e incessante battito di un cuore

reso sordo e stanco dal dolore.

 

Il tuo sorriso materno

irradiava di luce ardente

gli angoli bui e tristi,

occupati da nostalgici pensieri,

apparendo come una visione

ad ogni battito di ciglia.

 

Il tuo sguardo protettivo e attento

seguiva il mio passo lento,

spianandone il cammino dolcemente.

 

La tua voce riempiva di suoni

conosciuti tanto bene al mio orecchio

ogni momento di silenzio

che accompagnava i miei giorni,

alleviandone la malinconia.

 

Sentivo ancora rispondere

ogni volta che il mio richiamo di figlia

riecheggiava dirompente per le stanze vuote.

 

Oh, quanto può l’immagine di un ricordo

sorreggere il peso di un dolore!

 

Ma il tempo nemico dei ricordi

sbiadisce le immagini del passato,

ne divora i colori,

ne logora i dettagli,

ne ruba la melodia,

rendendoli infine

solo ombre grigie

nel divenire dell’uomo.

 

Oh, quanto è più duro il fardello di un dolore

senza dei ricordi il colore!

 

Quell’arcigno tempo

che dell’uomo ne violenta

la memoria dei giorni trascorsi

nulla può sul sentimento

che lega quell’ombra a quell’uomo,

esso non possiede né spazio e né tempo.

 

Madre mia,

se pur vedo i nostri ricordi

cominciare a cedere alle insidie

del trascorrere veloce delle ore

e sbiadire al passare delle stagioni,

nulla del mio amor potrà mutare.

Perché se tanto il divenire può

sulla memoria della mente,

nulla può sulla memoria del cuore.


Piccolo scorcio sul mare

Piccolo scorcio sul mare,

ti guardo, mi perdo

nella tua immensità.

Scruto dentro il tuo infinito

e mi perdo nel tuo abisso.

E ancor mi perdo

ogni volta che provo a respirare.

E ancor mi perdo

ogni volta che provo a guardare.

 

La mia anima si innalza

e leggera sale fino al cielo,

in una danza che pian piano

disegna un canto di libertà.

E ancor mi perdo e mi ritrovo,

in quel sospiro di libertà.

 

Io, così piccola, davanti a te

così immenso, ritrovo me stessa.

Io, così piccola, ma comunque un tassello

di tanta bellezza che la natura ha creato.