Poesie
ER FIOLI D’APSAI
AIANDAVU DAR SUORI A CUSI’
AI SAVU TAIA’, SARSI, RICAMA’
AI FAVU I RADISA’
L’ ALSEIA, U SFUIO, AI SAVU AMPASTA’.
AS MARIAVU, AIANDAVU AN CA’
AI TRUVAVU I VEC E RA’ VACA DA’ LACIA’
ER MERCA’ DANDA FA’
CAMP E VIGNI DA’ LAURA’
SO’ PREST ARA’ MATE
RA’ GIURNA’ A L’ERA PECNA D’AMSTE’
MA A RA’ SIRA AIANDAVU A DRUMI’
STRENSENDA RA’ SO MASNA’ AN SU STOMI
CUNTENTI AI SPICIAVU IN ATER DI’.
LE RAGAZZE DI PECETTO
ANDAVANO DALLE SUORE A CUCIRE
SAPEVANO TAGLIARE, RAMMENDARE, RICAMARE
FACEVANO LA LEGNA
IL BUCATO, LA SFOGLIA, SAPEVANO IMPASTARE.
SI SPOSAVANO, ENTRAVANO NELLA CASA DEL MARITO
TROVAVANO I NONNI E LA MUCCA DA MUNGERE
IL MERCATO D’ANDARE A FARE
CAMPI E VIGNE DA LAVORARE.
SU PRESTO ALLA MATTINA
LA GIORNATA ERA PIENA DI LAVORI
MA, ALLA SERA ANDAVANO A DORMIRE
STRINGENDO LA PROPRIA PROLE AL SENO
CONTENTE ASPETTAVANO IL GIORNO DOPO.
ME FRADE’
PIANS NENTA FRADE’
NUIATER AT VURUMA BE’.
QUANC SACRIFISI A TA’ FAC
QUANT AMUR A TA’ DAC
PIANS NENTA FRADE’
DRA’ MAMA A TE’ SEMPER U SO’ FIULE’
SA CA’ L’AMPORTA L’ETA’
PER LE IAN I SON MAI PASA’
……..1930…….!……..32…………….
FIULE’ A SENTI ER CA’ BAULA’ ?
TE AT RISPUNDIVI AI SON ME’ CHI ANCA’….
MAMA AI SON ME
CHI AVSE A TE…. !
ABA NENTA PAGURA, ANDUMA A DRUMI’
PRAST AL SARA’ IN ATER DI’.
MAMA NUIATER AVSE’
SARUMA SEMPER I ANGEL DU TO DISTE’.
MIO FRATELLO
NON PIANGERE FRATELLO
NOI TI VOGLIAMO BENE.
QUANTI SACRIFICI HAI FATTO
QUANTO AMORE HAI DATO.
NON PIANGERE FRATELLO
DELLA MAMMA SEI SEMPRE IL SUO BAMBINO
COSA IMPORTA L’ETA’,
PER LEI GLI ANNI NON SONO MAI PASSATI
…………1930………!……….32………
FIGLIOLO SENTI IL CANE AD ABBAIARE?
TU RISPONDEVI: SONO IO, QUI IN CASA…..
MAMMA, SONO IO
QUI VICINO A TE…….!
NON AVER PAURA, ANDIAMO A DORMIRE
PRESTO SARA’ UN ALTRO GIORNO
MAMMA, NOI TRE VICINI
SAREMO SEMPRE GLI ANGELI DEL TUO DESTINO.
“MIGLINA E USO “GIR”
VIAGGIO DI NOZZE DEL I° NOVECENTO
MIGLINA ERA UNA DONNINA SEMPLICE, GENTILE, “PRUDENTE”, NEL SENSO CHE VOLEVA BENE A TUTTI, TENEVA POCO SPAZIO.
RACCONTAVA VOLENTIERI COME ERA ANDATO IL SUO VIAGGIO DI NOZZE.
SPOSATASI AL MATTINO PRESTO, COME SI USAVA ALLORA, CON LO SPOSO SI INCAMMINO’ A PIEDI, SI INTENDE, A FARE “U GIR”.
PASSATA ALESSANDRIA, DOVE MANGIARONO QUALCOSA, PRESERO PER CASTELCERIOLO E SI DIRESSERO VERSO SALE.
VEDRAI LE DICEVA VISOTU T’PAUL, ANDIAMO IN UNA FAMIGLIA DI AMICI CHE CI RICEVERANNO A BRACCIA APERTE.
LEI, GENTILE, REMISSIVA CI CREDEVA, AD UN TRATTO, PERO’, LE DISSE:
“DEVI TOGLIERTI L’ANELLO”, PERCHE’ SAI, IO PER NON TURBARLI TROPPO, DIRO’ LORO CHE SEI MIA SORELLA.
SI DISPIACQUE UN PO’ MA, POI UBBIDI’.
CI SARA’ UNA RAGIONE PENSO’, SENZA FARE TROPPO DOMANDE.
ARRIVATI, FURONO RICEVUTI CON ABBRACCI, BACI; SORPRESI E CONTENTI: PADRE, MADRE, FRATELLI E UNA “SALERA” CHE ERA TRE VOLTE LA SCONVOLTA SPOSINA.
VISOTU ELEGANTE LA PRESENTA ALLA FAMIGLIA COME SUA SORELLA, DISSE CHE ERANO ANDATI A NOZZE PER UN PARENTE A CASTELCERIOLO, QUINDI AVEVA PENSATO BENE DI PASSARE A TROVARLI.
AMICI CARI, LA LAUTA CENA FINI’ CON UNA BOTTIGLIA SPECIALE.
IL PADRE E PADRONE DI CASA SI RIVOLSE ALLA FIGLIA…. LA QUALE NON AVEVA CHE OCCHI PER IL BEL VISOTU, PERCHE’ METTESSE LE LENZUOLA PULITE NEL LETTO CHE AVREBBE DIVISO CON LA SORELLA MIGLINA, UNA FORESTIERA DI TUTTO RISPETTO.
DOVEVANO FARE BELLA FIGURA, CHISSA’, LORO IN CASA COME STAVANO BENE ECC.ECC.
LUI “VISOTU” IN QUALCHE MODO L’AVREBBERO SISTEMATO.
ALL’ALBA, IL PRIMO CHICCHIRICHI’ SVEGLIO’ LE PERSONE TUTTE.
MIGLINA RIPRESE IL SUO “GIR” DI RITORNO.
MA COME, NON AVETE PRESO UN BASTONE?
UNA BASTONATA SE LA MERITAVA VISOTU…., LUI RIDEVA, PENSARE CHE:
“AIAVA ER PARACQUA … PER SU LE”.