Il silenzio

Chiudo la porta e depongo la maschera
che la vita mi ha imposto.
Sono sola.
La casa è invasa dal suono
assordante del silenzio
che mi rimbomba nella testa
e rimbalza nel cuore, facendolo
sussultare.
Il grido della mia anima,
smarrita negli anfratti della vita,
si avverte appena e io sono lì,
in cerca della vera me stessa
da imporre al mondo
contro le sue gloriose menzogne.
E mentre la parte di me,
straziata dal dolore, muore,
l’altra, che anela alla vita e agogna l’amore,
fa pace con il silenzio,
ritrova l’armonia,
si illumina e corre fuori
nel fragore del mondo.


La mia Cocotte

Perché amare solo le rose che non colsi?
Le cose che potevano essere e non sono state?
Io, questa vita, voglio viverla.
Voglio il sole di luglio
che brucia la pelle e la sua luce
che abbaglia le pupille.
Voglio la notte d’autunno
che mi accarezza con le sue stelle
e mi spaventa con le sue tenebre.
Voglio l’arcobaleno
dopo la tempesta.
Voglio la vertigine dell’abisso.
Cadere e rialzarmi.
Voglio fare l’amore con la vita
e godere del sospiro dell’eternità.


Un’intuizione di felicità

Scaglie di musica, dimenticate
tra gli anfratti del tempo,
riempiono all’improvviso la casa vuota.
Scintille di luce ridestano il cuore
e lo fanno vibrare.
Riemergono i ricordi
persi nell’eco di una vita lontana,
diversa da questa non scelta.
Un arcobaleno di colori
danza intorno a me.
Dimentico il dolore,
la paura del mio inferno,
e mi abbandono
a questa intuizione di felicità.