A mio padre

 

Inesorabile e lenta

si spegne la  candela,

il bagliore fa brillare i tuoi occhi tersi

e il tuo sguardo va divagando

negli angoli remoti del sub inconscio,

estranei a tutto ciò che li circonda.

Ti volti,

ti sto accanto

e ho cura di te.

Non ricordi chi sono,

il mio volto ti è però familiare,

riconosci la mia voce.

Ora sono io custode dei tuoi ricordi. 

La mia mano si posa sulla tua,

ti dà forza,

emozioni.

Il lume riscalda la tua giovinezza,

ardono i segni del tempo

e non si consumano

perché  racconti di storie lontane,

sentite, 

amate,

cantate in una poesia che non ha mai fine.

Ritrovi così la bussola del tuo andare

dimentico del tempo che ti consuma,

dei tuoi ricordi che hanno preso ormai il largo.

Cerco di distrarti dall’incantata atmosfera

dei tuoi sogni d’uomo

che rimpiange il suo tramonto

senza troppe gioie.

Ora sono io che lenisco i tuoi affanni,

che è salvezza dalla sofferenza,

richiamo alla vita,

ricordi di dolci tenerezze

e di sottili malinconie.


Rinascita

 

Attaccato al bozzolo nel tronco del pino,

disorientato,

silenzioso,

fragile 

e impaurito

quasi sembri un novizio

nel frastuono di primavera.

Il tuo corpo delicato,

sottile,

impalpabile,

soavissimo

aspetta un raggio di sole

che riempia di luce

il colore vivo delle tue ali.

Indolenzito,  stiri le membra rattrappite,

per spiccare il volo che ti porterà lontano,

per scoprirti come essere rinato.

Non lasci bauli di nostalgia

perché hai inghiottito con amore

il tuo passato.

Non cadrai nella tentazione di volare

per sederti accanto alla tua vecchia pelle

e rimpiangere,

 stanco forse del tuo andare,

la tua vita di bruco

pacato e ingordo,

perché hai assimilato il passato

in forza della nuova vita. 

Comunione di gratitudine e rispetto,

sostanza per camminare

verso nuovi boschi.


Pioggia

 

Scende la pioggia fitta e leggera

nel cielo sereno che di raggi splende.

Ti contemplo dai vetri della mia finestra

mentre bagni il silenzio e le solitudini, 

sei arrivata per lenire le inquietudini del tempo,

che suonano come prigioni 

in questo magico giardino.

Vivifichi senza stancarti mai

e in questo deserto sei viva presenza.

Compagna dei giorni solitari,

tu sola interrompi il silenzio 

col dolce fruscio delle tue gocce

che abbracciano  questa fosca poesia.

Tu pioggia mi parli nello scrosciare nei tetti , 

 negli alberi, 

nelle strade. 

Continuo a contemplarti…

lenisci le mie amarezze 

mentre ricevo le tue carezze

e il mio animo inquieto riposa.