Poesie
TUTTE LE COSE DEL GIORNO
Sopporta la tua reputazione,
magnifica confusione, realtà contorta.
Dispetti, vendette e sospetti,
il tuo normale giorno di splendide sfide,
conosci disprezzo e bugie mai dette.
Passaggi e sentieri
per la tua distensione, prolungamenti semplici,
lucide finezze e riflessioni
che appaiono comunque tra le manchevolezze.
Sincerità e ipocrisie mescolate di continuo,
astrusi appigli per non soccombere
a vecchie reti e geometrie di banali frenesie.
Avvolta nel cellophane la tua reputazione,
distorta, dovuta a malridotta gestione,
riposta di già nell’ombra…a nessuno importa!
Ma tu sopporta, in fondo è la tua pena
e reclusione, lacero cappotto,
finta coppa d’oro smorto, scardinata,
trasparente porta che sbatte in faccia
a una luminosa giornata storta.
BREVE DISCORSO
La rosa e la fuliggine,
fuliggine,
fuliggine
s’incontrarono per caso
in un tramonto di ruggine,
ruggine,
ruggine.
La bianca rosa subito disse:
“Guarda che pioviggina,
pioviggina,
pioviggina,
non credo riuscirai ad imbrattarmi
cara fuliggine! E non fingere…
Al massimo potrai annerirmi appena
e poi gettarmi ai margini,
margini,
margini di questa notte
senza argini né cardini che
mi laverà ogni petalo, facendomi tornare
pulita, bianca e semplice,
com’ero alle mie origini,
origini,
origini”.
GOCCE SALATE D’ESTATE
L’estate comincia a dare i primi frutti.
Si scioglie le trecce specchiandosi
nei suoi mari di giovani flutti.
“Una goccia per ciascuno e
ogni mio mare sarà di tutti!”.
Una goccia ed è l’alba,
un’altra ed è mattino.
Parte il giorno nel pieno sole,
in una goccia che fa iniziare tutte le parole
ed è un nuovo saluto, in una goccia
che dura soltanto un minuto.
Sospende i giudizi l’estate ai suoi inizi.
Gli sguardi si posano su poveri prati
o su oasi e giardini verdi e curati,
senza pregiudizi.
Avanza sulle pietre ed è scalza l’estate.
Sposta soffiando i rami del melo
e si sporca le labbra di verde abbondanza
e rosse ciliege.
L’estate ritorna d’un tratto bambina,
fa un passo da gigante mentre s’arrampica
in cima alla torre di vento più vicina,
in un qualunque giorno di sole scontento.
Mai piange l’estate lassù e neppure ride.
Ha scommesso col cielo che vincerà lei alla fine,
che goccia dopo goccia,
dolce o salata,
costruirà il suo mosaico
per non essere scordata.