“STATO DI GRAZIA”

Esco, stasera,

dai miei storti pensieri,

dai percorsi ossessivi e tortuosi,

cercando scampo

in un chissà dove

di vaporosa allegria:

convalescenza emotiva

che rimedia ai guasti dell’anima.

E, in un attimo, più o meno fuggente,

ristabilisco l’equilibrio violato,

inseguendo le mie sicurezze residue

e la grazia e la luce

delle cose dimenticate.


 

“UNO SBARCO FELICE”

Se incontrassi le mani e gli occhi

che sanno il buio,

fuggendo il freddo e il mare,

per flusso d’ incantesimi,

trasformerei in viali

la confusione spaventata delle rotte.

E, fra i delfini,

che aggiungono strofe al loro canto,

tenderei magiche reti

da arenare su una terra nuova,

terra misericordiosa di convivenza e di conferme,

di sogni liberati, senza paura,

dove il sole, in pace,

scivola verso il mare.


 

“I FUOCHI DI SANT’ANNA” (a Ischia)

Gli occhi, attoniti,

aspettano

da liquido tempo e antico sentire

che si ripeta la trama della storia,

ogni volta diversa,

a ricordare l’incendio degli esordi

e la cenere dei congedi.

Visiva emozione,

giostra anarchica

di lanterne luminose e di fuochi

sul golfo,

lontana è l’eco d’applausi:

la mediazione delle parole

risulta ingannevole,

tanto è indicibile lo stupore

e struggente l’incanto del mare,

stasera.