SONNOLENZA ESTIVA
Come navigli senza rotta
s’ammarano assorti
i miei acquatili pensieri
e scampanano distorti;
mi bombarda la gragnòla
nella sonnolenza estiva.
L’adusto faro non ristora
e nel mareggio nubiloso
s’avvinghia, s’affoga.
Io fiore aspro del mondo:
torturato, vinto, calpestato,
risurgo dall’albasia;
e nell’immensità oceanina
remo esule, esile…
una vela ch’aleggia tremolante.
Per te
T’assottigli sempre più nei miei pensieri,
si va scomponendo la tua immobilità
raccolta nel baratro dei tuoi occhi neri
– finirai per svanire –
Bordeggi nell’inquieto mare dei ricordi,
si va annegando lenta la tua soavità
sospesa sul veliero degli spiriti sordi
– finirai per morire –
La notte sento l’orologio che rintocca
e torna il tuo spettro marmoreo
per baciare la mia assetata bocca.
– Desidero farti mia –
BAGLIORI
Come
un lampione
affondato
in un lago,
senza bagliori
è questa mia vita,
questa tua vita;
che si dissipa.