Oltre il limite

Oltre ogni ragionevole limite

C’è forse il destino ?

In che modo è custodito, racchiuso, difeso,

è veramente il limite di ogni singolo individuo ?

dov’è sta esso ? si pensa non esista ma tutto mette

in ordine perfetto.

Vorrei comprendere, vorrei conoscere, vorrei vedere

Questo confine, la sua faccia, la sofferenza, la paura,

la fragilità.

Forse, è riposto, nel profondo dell’anima innocente

E connivente, nella quale, delimita il dolore

Dal piacere, dall’orgoglio, dalla serenità, dall’amore.

Non comprendo questo sbarramento, tuttavia, neanche

impulsi, emozioni, tanto meno apprensioni, bastano

o percepiscono l’estremità, tutto è come se fosse già

stato scritto, nessuno, proprio nessuno capta il male

peggiore.

Dileggiando, l’unica via è quella di sorridere, sebbene

Esso per nulla clemente, solitario e tiranno, è pronto

A battere le mani quando l’opera e del tutto finita.

 

Antonino Giglio                                       Caltagirone 11/11/2010


Sanatemi il cuore

 

Sanatemi il cuore,

Da questa odiosa malattia.

Essenziale sorgente di ogni mia emozione

Orgoglioso e superbo di splendore globale,

come il sole d’estate sulla mia fronte

lentamente batte ancora.

 

Guarite il mio cuore

Nel miglior modo possibile

Unica fonte della mia ricchezza.

Catapultato tra i ricordi della giovinezza

Mi ha regalato il desiderio del mio

perenne sentimento d’amore.

 

Rendete libero il mio cuore, valutate

questa mia infelice condizione,

senz’altro, frutto del mio tempo

e del mio stesso fiore e i fiori non possono

essere che amati e curati.

 

Antonino Giglio                                                   Caltagirone 08/12/2015


 

Senza te

Questa mia poesia

Devozione d’amore

la scrivo adesso

Con tutto il mio amore e

La urlo forte, intensamente,

oltre il mio dolore.

 

Fra rose e odore di gelsomino

Brillante fu il cammino

Io speravo e invece, partire e

andare via fu pura follia,

oggi penso e ripenso, bambina mia,

e se pur giro viaggio e rido

poi rifletto, gemo e piango

e per il mio sbaglio pago.

 

Questo mio verso

Frutto dell’amore te lo leggo

e lo suono, te lo dedico e lo canto forte,

forte, tanto forte oltre il mio dolore.

 

Pura donna, bimba mia

Sorridente e festosa

È nata qui la mia follia

Fra queste case, rose e gelsomino

In cui ora ogni mattino doloroso è,

penoso è, senza te il mio cammino.

 

È per questo sentimento che mostro

adesso, scrivo questo solenne canto

d’amore che per te compilerò

che senza te leggerò e griderò

Tutto il mio dolore.

 

Antonino Giglio                                                            Caltagirone 15 gennaio 2016