Roberta 12.3.2104

… Silenzio…un urlo cruento come denti che tagliano gengive
un fremito…odo una battaglia in sottofondo…
La sfida è lanciata…un sussulto…non posso restare inerme…
Da secoli infuria ed io…
Ragione eterna ingannatrice…zavorra costruita ad arte…
Pesa quanto i miei grigi anni…
Uno scatto…occhi pieni di paure celati da solidità…
Non possono vedere…
Si sgretola la cautela…guarda…
Devo, voglio guardare….
Non pesa la mia saggezza…
Ma è armata e pronta a ferire con lusinghe…
Un boato…
Inizia il tutto…non so fermare l’esercito…
Dormiente si scaglia e lotta…
Si erge il generale Ragione…
Astuto…
Dominatore e vincitore di tante battaglie………
È bastato alfine un capello nero per portarlo a miti consigli…
Silenzio…e pace…


La strada sbagliata

Erano probabilmente decisi e avventati…decisamente troppo giovani…
Salirono fin sopra al picco e guardarono dal verso sbagliato……….
Presepi ai loro piedi
sassolini bianchi
piccoli specchi d’acqua
una piccola torre
qualche formica in scatoline di metallo…
non posso udirne la voci…
fanno tenerezza
non ingombrano la visione….
Vi prego guardate dall’altro verso…
Guardate la strada percorsa
Guardate le vostre impronte nel fango
Osservate le goccioline di sudore lasciate a terra…
Anche l’ombra ripara l’erba dal sole….
Erano decisi e decisamente troppo stanchi…
Un ultimo sguardo…un salto…aria tra i capelli…
Un pensiero tardivo che non riscatta delusioni e paure…
Infine inchiostro di sangue sparso su una tela vuota….


Tic tac…tic tac…tic tac…

Parte una melodia…
Ricorda al viaggiatore di alzare gli occhi e amare e venerare…
Tic tac…tic tac…tic tac…spezza un’esitazione…
Longeva come pietre di fiume resiste una fede…
Vasi colmi ma pur sempre vuoti…
Che nostalgia di fuochi vivi e miti morti…