Il bucaneve
Biancheggia l’asfalto
illuminato dal ghiaccio
Ai piedi d’un albero spoglio
un bucaneve
ha anticipato i fiocchi che cadranno
Un lampione attende che cali
la sera
Un passerotto brucia di freddo
s’appropria di qualche briciola
sparsa qua e là
Sto venendo da te
con del vino rosso
Cosa c’è dietro la porta?
Chi dentro me?
Esoterico canto di un gufo notturno
Nel mezzo della notte guardo pensoso alle stelle..
Il vento soffia irruente e piega l’anima
mi ricorda di te, di come non sei.
Brilla il tramonto della luna sul mio mare oscuro;
galleggiano i ricordi sulle amare lacrime.
Il tempo si spegne; ed è buio intorno a me.
E, allora cammino lungo l’oscuro sentiero dell’oblio
e mi rammento di un sorriso e di una voce;
ormai solo una eco nella mente.
Ho perso il tempo che fuggì danzando al suono della vita
e così diffido dei semplici e dei sinceri
più simili a serpi chioma sulle teste di cerbero.
Sale la nebbia dal mare a coprire cime innevate;
la brina piega i fili d’erba cadenti in punta.
Fiorisce l’alba di un giorno qualunque
ma so che tornerai notte, a consolarmi.
Humanitas
Brillano le lucciole
La luna gira accanto a noi
e torna in cielo
La notte ci parla
racconta leggende
sepolte dal tempo.
Siamo sempre noi
in una caverna
o sotto un tetto di cemento
siamo sempre noi
che ci stringiamo forte
Ci consoliamo
in attesa
che erutti il vulcano.
Ambra la mia cagnolina
Ambra,
dolce soffice bimba che non ha verbo,
candida come la nuvola che un giorno vidi
smarrita nel terso cielo di agosto
dici con gli occhi a me ciò che non sai
perché per sangue legata sei al mondo
e riempi vuoti e memoria di sentimenti puri,
così incomprensibilmente salvi l’anima mia da buia morte.
Sei pura come la neve che imbianca i solidi tetti
di città infettate da inconsapevolezza e perse..
Bagni con limpida saliva il volto pulito e
lo purifichi dal male del tempo che scorre
e piega la vita finché la terra non assorbe.
Tu sei gioiosa o triste intorno a un osso.
Non saprai mai quanto mi hai dato,
per questo t’accarezzo e sono addolorato se ci penso.
Sospirando aria amara ti bacio come la figlia che con c’è.
Un giudizio
Alle tiepide prime luci dell’alba
la pioggia scende giù fitta e, incuranti di ciò,
cantano passeri e cardellini
il cane che abbaia e nessuno risponde.
Bimba nel tuo letto di bimba
piangi…
un sospiro cerca conforto mentre cessa;
alcun pianto.
Il mattino in tristezza si dona
al mondo iniquo e alle colpe umane.
Ogni respiro pretende e confida in una quiete
certezza.
L’apparenza è tempo…
L’Essere è anni, mesi, giorni e ore?
E l’universo?
Se infinito, ogni minuscolo punto
anche il più infimo ne sarebbe il centro.
Amore insoluto
Perché t’amo? Non saprei dirtelo.
Perché, al momento, tutto vibra perfetto?
In un mondo privo di specchi e di
immagini
che si rimandano….tu saresti il mio
viso.
Come sei sbocciata tra il fuoco e
il letame?
….E, se non fossi qui
non t’amerei perché saresti un’altra.
Sei figlia della solitudine;
di pensieri sottratti al mare e
arenati
sulla riva della spiaggia…..la mia
spiaggia.
Sei l’inganno che si auto inganna
e l’idea di ciò che un tempo ero…
E’ fortunato il cielo che sussurra sopra
a noi
e all’unisono sussurra il mare inquieto
e il vento che si smarrisce triste…
Non so spiegarmi tutto questo disordine,
perché sei tu a portarmi fiori
e che ti fai sedurre da me, mentre
ti prego di lasciarmi andare
urlando al mondo intero quanto amore mi
neghi.
Alla fine affogo tra i flutti delle mie
parole;
ti avvinghio dentro l’anima
……non ce n’è bisogno….sei già lì
che m’illudi… di conoscermi.