A mia figlia Stefania

C’è tormento ed estasi nei tuoi lunghi capelli,
fragile virgulto di un tempo che passa veloce,
raccogli nel palmo delle mani la femminilità
che cresce nel tuo acerbo seno,
sono fiori freschi i baci dati nella sera chiara,
sono stelle vaganti i tuoi sogni azzurri,
riempi di miele e ambrosia la coppa dei tuoi fianchi,
lucida il corallo delle tue labbra,
rimani onra sottile e trattieni la vita con i denti,
sei spada d oro nel fulgore di questo mattino.
Corrono veloci i ruscelli del tuo sangue,
piangono i recenti anni passati,
languori sottili e tremori arabescati
s’insinuano in sguardi incrociati.
Bianche paure e fragili verità nelle risposte cercate,
lontane ore perdute nei giochi.
Intrecci la cintura con nodi d’amore
volgendo gli occhi alle ore,
parli di tristezze sfocate e delusioni provate
e il tuo sguardo sa ancora di fate.
Usignolo che non sa ancora cantare la sua melodiosa canzone,
inizia il tuo canto là, dove sorge il sole.


La vita

Dagli oscuri abissi di un universo perso
sono stata chiamata alla vita,
non volevo ma esisto e da un dio crudele
sono dannata all’incertezza e all’intelligenza.

L’amarezza ha chiuso ogni meta, deserto è il cuore,
nessuno mi addita l orizzonte, tormentata è l ‘anima
nel vagare del quotidiano giorno,
mi dibatto spaventata nei labirinti della vita.


Libertà

Non chiedermi la libertà amore mio,
chiedimi ciò che vuoi,
sconvolgimi, trattienimi, rivoltami
ma non chiedermi la libertà amore mio.
La strada è lunga ed io camminerò cantando canzoni,
stringendo fasci di fiori,
sorriderò alla gente che incontro,
amerò per la gioia di amare,
riderò con il sole negli occhi e
piangerò con la straziante dolcezza delle cose perdute.
La strada è lunga
non puoi chiedermi di abbandonarla per te né puoi
chiudermi nel tuo abbraccio d ambra,
non puoi serrare il mio cuore.
Devo andare pur amando la tua fronte bianca e
sentendo la tua voce chiamare il mio nome.
Voglio andare, amore mio, non fermarmi
io ti ringrazierò se ti fermerai
costruendo per te, solo per te, giacigli fioriti,
lungo quella strada che mi aspetta.
Non chiedermi la lìbertà, amore mio,
perché se tu lo facessi, se tu lo chiedessi,
potrei chinare la fronte e dirti sì
lasciando sfiorire la mia anima fra le tue braccia.