Poesie
Ispirazione
Dipingo il tuo corpo con tocchi preziosi
Metalli bruniti,
Dolcetti golosi.
M’impasto le membra, materiche colle,
Schiaffeggio il pennello,
Col ritmo di un folle.
Colorito profumo di zenzero pungente,
Nell’atelier che è in orbita
Attorno alla mia mente.
Reo di volere rubare nell’anima
Soffiandola piatta
Sopra una tela anonima
Mi eleggo architetto di un tattile credo
Che soltanto è il figlio
Di erettile ego.
Penelope
Pensieri sfasati nel paese dei lotofagi
Un cocktail di giorni disciolti nell’oblio
Qual fosse il pasto d’insetti necrofagi
Prepara il cervello ad un sordido addio.
Corroso nel volto da giorni sprecati
Son rughe stampate da lunghe nottate
Un fondo di vetro dai bordi sbreccati
Ha farcito il cuore con fette tostate.
“Penelope è stanca di attendere invano
E balla rapita al dehor del Café
A turno avvinghiata e poi sul divano
Lo spacco la mostra scosciata in lamé”
Assurde pretese, schermaglie amorose
L’eroico cammino si muta in squallore
Si è spersa la via ammantata di rose
Un furto meschino dell’anima è amore.
Forse che è più vermiglia vergogna
Piuttosto che rosso di sangue il dolore?
Sarebbe pur meglio marcir nella fogna
Piuttosto che perdere il senso del cuore.
“Penelope è stanca di tessere tele
E ride bevendoci birra a boccali
E adesca procioni satolli di mele
Che intanto trafigge con strali mortali”
Geloso di un bacio forsanche insincero
Nel gorgo che ruota a sconfiggerti ancora
Hai perso la rotta o astuto nocchiero:
Sei solo rimasto a drizzare la prora!
Cercando di scorgere invano una meta
Sul nudo orizzonte che pialla le piste
Nessuna passione di un lercio poeta
Cancellerà il dubbio che lei non esiste!
No.
Lei non esiste!
Non esiste
Non
Esiste.