Poesie
Uomo
Noi mendicanti d’illusioni
liberi schiavi tra paludi e cielo
dove petali d’Amore cerchiamo
tra le caute ore dei crepuscoli più spenti.
Il cielo trema sui devastati lidi
e la morte rabbrividisce e tace all’ardire dell’uomo.
Ma c’è chi ancor tenta il risveglio dell’Alba Vera a soglie di mistero
e pallide stelle tremano,
si fanciulli, boccioli d’alba
che di occhi e di respiro ancor fiorite
sotto il tremulo e fioco lume con ingenui voli
sfollando con gioia in approdi d’incanto.
Ch’essarà della memoria nostra
reliquie di foglie strappate dal vento
nei silenzi di questa vita in vortice
priva di sensi, mai sazia,
pur quando il sole alto
è sconfinato Amore.
Dedicata a Massimo Troisi
Ti canto il mio accorato ricordo
ogni giorno che scorre inesorabile
nel tumultuoso vortice del tempo che fugge.
Dolce è il cantare
nel mio stracolmo tempio di ricordi
dove ostinatamente m’ispiravi.
Tu che hai amato la musa
e compreso l’umile e mortale Poeta ch’era in te.
In questa mia umana memoria or dedico a te questi canti,
per rimembrare oggi, domani, sempre,
la tua immortale sensibilità
e dove il vento,
disperderà nell’eterno.
Le viole
I silenzi invernali
aprono varchi celesti
ai misteri delle selve,
non più rallegrate
dal canto dei fringuelli.
Ma in questo prato
uno stupore ritorna
per le viole appena nate,
cerule farfalle dormienti
in mezzo all’erba,
a preludio del tardo gennaio,
queste prime viole
che io contemplo e amo,
segni di speranza,
in questa mia solitaria cella,
ma ancora colma
ai richiami della vita.