Maestro

Nato nella terra degli agrumi,
e delle passioni veraci,
come portato da un alito di scirocco,
sei giunto fra le brume bresciane.
Nobile d’animo, un gran signore.
Poeta per caso, maestro di vita.
Giudice di mille marachelle,
eppur mio primo amico.
I tuoi capelli ormai canuti,
e l’andatura insicura,
segnano il passare del tempo,
del mio e del tuo tempo.
Rimembro ora come allora,
quando fui separato dal mio maestro,
le lacrime amare che ho versato,
e quel senso di vuoto.
Ero speciale per te,
e l’ho sempre saputo,
ma la gioia del parlarti,
è vedermi bambino,
riflesso nei tuoi occhi.


Il vecchio e il mare

Le mani ruvide,
amiche dei flutti,
san di salsedine.
Eri su di un pontile bagnato,
nei tuoi occhi riflesse,
le increspature del mare.
Tra il fruscio delle onde,
mi par di sentir le tue storie,
di pesche miracolose,
e prede mai pescate.
Scorrono gli anni,
il pontile è deserto,
vien la risacca, mi parla di te,
è il mare che lacrima,
per il suo vecchio canuto.


Guerriero d’Oriente

Guerriero d’Oriente,
dal volto impavido,
dell’onore ne hai fatto la vita,
della lama la tua anima.
Poni i servigi,
al tuo nobil signore,
tu che ammiri i ciliegi in fiore,
e poi spezzi le vite.
La mano non trema
ed il cuore hai puro,
forte e spietato,
eppur tenero e sincero.
Sai di poeta,
ed il pensiero è colto,
maneggi la spada,
tua perenne consorte.