Camomilla.

 

In estate, nella campagna lombarda, matura una pianta di nome camomilla.

Un giorno, una mamma, voleva far trascorrere un pomeriggio lieto ai suoi figli e nipoti ma non avendo risorse monetarie, penso’ di accontentare tutti con una bella passeggiata nelle campagne adiacenti al paese di abitazione.

Con stupore noto’ che nei campi c’erano tanti fiori di camomilla gia’ maturi. Tante corolle bianche con il capolicchio giallo intenso quasi arancione sostenute da gambi leggermente secchi che si confondevano tra papaveri e altri fiori di campo.

La mamma spiego’ a tutti i componenti della compagnia che la camomilla e’ una pianta umile con la quale si possono ricavare delle ottime tisane invernali i figli e i nipoti, incuriositi da questa affermazione si sentirono invogliati a raccogliere la camomilla per sentirne il sapore.

Esclamarono tutti in coro con entusiasmo che avrebbero potuto raccoglierla.

Tornati a casa pensarono a come organizzarsi per una raccolta di camomilla. Sotto la guida della madre  si procurarono delle corde.

Il giorno dopo, presero le corde, le misero nelle tasche e partirono per le campagne con la madre, arrivati sul posto,  iniziarono a raccogliere i lunghi gambi della camomilla formando delle fascine e legate con le corde mentre cantavano canti di montagna tutti in allegria passando insieme tutto il pomeriggio.

Tornati a casa con il raccolto, si procurarono larghi fogli di carta e dopo aver pulito e lavato il cortile, allargarono i fogli di carta sul selciato e depositarono sopra la camomilla con i loro steli. Si procedeva cosi’, la sera i fogli con sopra la camomilla venivano trascinati al coperto e al mattino si esponevano al sole per favorirne l’essicazione.

Dopo dieci giorni circa, i fiori di camomilla si staccavano dai loro steli e si depositavano sui fogli, alla fine si rimuovevano gli steli e i petali con gli stami venivano travasati in vasi di vetro in attesa delle serate invernali.

Brizia

 


 

Tisana di camomilla

 

Nelle lunghe serate invernali,  dopo aver cenato, una mamma con tanti figli e nipoti per finire di trascorrere la serata metteva sul fuoco una pentola aggiungendovi 8 cucchiai di zucchero e l’acqua. Quando l’acqua prendeva a bollire aggiungeva camomilla essicata raccolta nei campi in estate e spegneva subito il fuoco. Lasciava a macerare i fiori per dieci minuti, filtrava il tutto e la tisana era pronta per essere servita a figli e nipoti che la gustavano come se era una leccornia passando lietamente la fine della serata parlando di piccoli pensieri che scaldavano i cuori.

Brizia

 


 

La stanza di una nonna

 

In una stanza di una casa lombarda, ci dormiva una nonna che aveva tanti nipoti.

Sul letto c’era un piumino che copriva meta’ letto tutto imbottito di piume d’oca.

C’era un lampadario con gocce di cristallo, un’ armadio a tre ante con specchi lamati,

Una bottiglia di una bevanda per malori e cotone riscaldante per i dolori.

Un como’ dove in un cassetto c’era un cannocchiale con una rotella che girandola si

potevano vedere le immagini di un famoso santuario, quando dalla finestra entravano

i raggi di sole i pulviscoli danzavano dentro ad essi era come se prendevano vita.

la stanza prendeva vita quando la nonna stirava alla presenza dei nipoti, quando

faceva la polvere con un piumino di struzzo e quando seduta sul suo letto raccontava

favole ai suoi nipoti.

Brizia