Venezia

A te Venezia,
acquerello sbiadito,
poesia triste dei miei sospiri
notturni.
Alle tue acque,
che il dispettoso Scirocco
alza fino a farti soffocare.
Alle tue genti,
che ti danno luce e vita
e spero lo faranno
per sempre.
Devono farlo,
per sempre.
Alle tue calli,
che racchiudono i languidi dolci
baci dei focosi amanti.
A te, che sei museo
punteggiato di nobili stelle.
Venezia,
bella e triste.
A te, che per me
non sei natia terra,
ma sarai sempre
casa.

 

 

 

Nostalgia

Una ragazza sedeva davanti al mare,
i capelli erano sciolti e i pensieri volavano.
Osservava la vanitosa luna
che sul mare si rifletteva,
contava le stelle e indicava costellazioni lontane.
Vagava con il pensiero nell’infinito dell’universo, quasi si percepiva la sua voglia di toccare la buia
volta.
Piangeva piano, soffocando i ricordi di un qualcuno ormai lontano.