I gatti

I gatti, la notte, a luci spente

camminano come equilibristi su fili d’argento

tesi fra le pareti della camera

 

Volteggiano su trapezi dorati

fanno piroette in aria

 

Si dondolano su altalene

di seta turchese

 

Danzano minuetti alla luce fioca dei lampioni

che trapela dalla strada

 

All’alba dormono allungati

su bianchi cuscini di lino.


Per te

Riempio un cesto di violacei fichi maturi

lo riempio per te

 

Colgo grappoli di lucida uva nera

li colgo per te

 

Taglio fette di polposa anguria rosso rubino

le taglio per  te

 

Stasera, quando verrai, stenderò sulla tavola di legno d’ulivo

una candida tovaglia di lino

 

In una caraffa di cristallo verserò succo di melograno

in un paniere disporrò fette di pane che profuma di forno

 

Mangeremo senza parlare

non ci sono silenzi da colmare.


I doni

Ti dono una tovaglia di fiandra vermiglia

Con essa ti coprirai le spalle quando ti sentirai indifesa

 

Ti dono un candeliere d’argento

accendilo quando nella notte gli incubi ti troveranno

 

Ti dono un vaso di verde cristallo

mettici fiori appassiti

come appassita è la tua anima

 

Ti dono una cornice dorata

non c’è specchio, non c’è dipinto

è vuota come la tua anima

 

Quando il dolore sarà  svanito

e la pace sarà tornata nel tuo spirito

questo dovrai fare

 

Stendi la tovaglia sulla tavola

al centro il candelabro acceso

componi un mazzo di rosse peonie

nel vaso colmo d’acqua sorgiva

 

Della cornice fanne uno specchio

appendilo sopra una consolle antica

rifletterà le sfumature delle peonie

i bagliori della candela

il vermiglio della tovaglia

 

Ammira la figura che vi si riflette

ammira il tuo dolce sorriso

i tuoi occhi splendenti

lo sguardo fermo e deciso.