CRUDA REALTA’

Ogni sera con il capo chino stanca da lavoro, tornava a casa, pensando. Passava sempre per le stesse

strade, gli stessi vicoli, sotto il sole, la luna, la pioggia, il freddo, il vento, camminava piano piano. Quando

rientrava a casa, lei sembrava un’altra, abbracciava sua figlia per pochi secondi e iniziava a fare i servizi e

preparava il pranzo. Di sera tardi, stremata, andava a letto, stringeva di nuovo a sé sua figlia che dormiva.

Tutta la gente del quartiere le voleva bene, persona seria e rispettata, donna di poche parole. Lei, lasciata

da uno di quelli che non sanno nulla della vita e dell’amore, una sera, una di quelle tante sere, un signore

che lei conosceva bene, si dimenticò di essere un signore ed abusò di lei. Quella povera donna quella sera

rientrò a casa con le braccia strette e tante lacrime, non ebbe il coraggio di guardare sua figlia. Bussò al

vicino di casa che quando la vide urlò, tutto il vicinato sentì quelle grida: Maledetti! Lei ebbe il coraggio di

denunciarlo e ritornò a lavorare. Nonostante giustizia, nella sua vita qualcosa era cambiato, non riuscirà a

dimenticare i momenti vissuti.


QUELLA VOCE

Chi sei che parli con me,

come se mi conoscessi chissà da quanto tempo.

Sento solo la tua voce, ma non ti vedo.

Eppure quante cose sai di me.

È bello sentire quello che dici

Capisco ora gli errori commessi,

perché fai questo per me?

Cosa vuoi da me?

Mentre resto solo lì fermo,

guardando quel muro dove sentivo la sua voce,

voce che mai più sentirò,

ma che di me ha salvato l’anima.


IL VUOTO

Nella mia mente il vuoto.

Apro gli occhi e non vedo nulla,

quello che mi circonda non è niente,

il silenzio mi fa paura,

dietro a quelle mura il vuoto.

L’aria mi soffoca, quasi da perdere il respiro.

Le mani, le mie mani, aperte più che mai

toccano quel muro freddo,

gira tutto intorno a queste mani

poi una voce,

da lontano sento una voce sussurrare,

qualcuno si avvicina sempre più,

vedo una luce, un volto,

e tutto torna come prima.