Criminale sopravvivenza
Come manichini
Senz’anima
Marciamo allo sbando,
Riempiendo spazi vuoti
Di colpevoli illusioni.
Così ci ostiniamo ad esistere,
Sfiorando, distratti, i confini del reale
Profili inconsistenti
Per sfuggire all’oblio dell’avvenire
Infinitamente fragili
Per sfuggire all’oblio dell’avvenire
Incapaci di vivere.
Occhi
Come fanali avidi
Bramano di illuminare
Quel che io celo
Dietro il muro del silenzio,
Mi spogliano
Con veemenza,
Prepotenti,
Lasciandomi inerme.
E ancor nuda
Desiderano di più:
Mi feriscono,
Lame penetranti,
Dissanguandomi
Dei miei progetti,
Si nutrono di me
Scavando dentro la carne,
Non smettono di pretendere
Anelano al mio scheletro argenteo.
Così per terrore mi fingo vuota,
Quando in loro scorgo
Da lontano
Il desio di librarsi sul mio corpo,
Non ho sogni da divorare:
Sono un fantasma,
Incorporeo spettro
Della mia essenza.
Privazione cosmica
Siamo destini spezzati,
Anime collimanti,
Confinate a distanze abissali
Da silenzi invincibili.
Inadatta a custodire
La pulsante purezza dei nostri intenti
Precipito di nuovo
Sul quel muro di lacrime
Codardo nel solo pensare
Immagini spoglie ed immortali
Rimani nel tuo vortice
Digiuno di fantasia
Spauriti, ci siamo accarezzati
Intrepidi, non ci sfioreremo
Ma in questo definitivo perdersi
Vi è l’evidenza di esser stati.