ABBRACCIAMI DI MARE E DI SILENZI

ABBRACCIAMI DI MARE E DI SILENZI

ABBRACCIAMI NEL SUCCEDERE DEL TEMPO,

NEL PALPITO LASCIATO DENTRO IL RAGGIO

CHE MISURA E DISTANZE DELLE NOSTRE VITE.

ABBRACCIAMI NELL’ARMONIA DELL’ALBA E DEL

TRAMONTO, CHE DIPINGE BIANCHE CAREZZE

LASCIATE SOSPESE…

ABBRACCIAMI COME ROSA NEL DESERTO

ABBRACCIAMI DA LONTANO, FIN DENTRO LE RADICI.

ABBRACCIAMI… ABBRACCIAMI SEMPRE

DI MARE E DI SILENZI,

DI TRASPARENZE E DI PAROLE INCISE NEL CEMENTO,

ABBRACCIAMI TRA LE FERITOIE CHE LASCIANO

LE RONDINI TRA NIDI DI ABITUDINI E LIBERTA’.

ABBRACCIAMI… ABBRACCIAMI SEMPRE

DENTRO LE STAGIONI DELLA VITA,

AL DI LA DEGLI ORIZZONTI CHE COLORANO

DI ROSA E DI AZZURRO  PICCOLE SPERANZE

E NUDE VERITA’.

PERCIO’ ABBRACCIAMI… ABBRACCIAMI DI PIU’

DENTRO GLI INFINITI SPAZI CHE HO LASCIATO

LIBERI PER NOI.

ABBRACCIAMI… TU ABBRACCIAMI DI PIU’

DENTRO LE PAROLE LIBERE DA CATENE.

ABBRACCIAMI… ABBRACCIAMI DI PIU’

DI MARE E DI SILENZI E DENTRO LE PAROLE

CHE NON DICI E CHE NON DICO.

TU ABBRACCIAMI DI PIU’.


 ED IO

ED IO NON SO FRENARE

NELLE SERE COME QUESTA,

L’ANGOSCIA CHE MI PRENDE

NEL DESIDERIO DI LASCIARMI

ANDARE ALLA DERIVA;

MILLE VOLTE SONO STATA

COSI SOLA… ACCOMPAGNATA

AD UN BIANCO FOGLIO ED UNA

PENNA NERA; MILLE E ANCORA

MILLE VOLTE HO RIVISTO TRA LE

STELLE IL NASTRO DELLA MIA

PASSATA VITA… E HO PIANTO

DI TRISTEZZA E NOSTALGIA.

NON SI CAMMINA SOLI NON SI

CANCELLA IL TEMPO ANDATO;

DACCHE’ VIVO MI COPRO DEL

SILENZIO CHE MI LASCIA LA

TUA VOCE, DENTRO UN FIACCO

VUOTO NELL’OMBRA DI ME STESSA

IO RITORNO COME GAMBERO, A

CERCARE GLI STRATI DELLA MIA

VECCHIA PELLE, DOV’E’ NASCOSTO

IL GERMOGLIO DELLA VITA… QUANDO

ATTACCATA AL SENO DI MIA MADRE

RESPIRAVO POLVERE DI STELLE.


E TI AMEREI

E TI AMEREI

ANCHE SE TU FOSSI

NUVOLA CHINA

SUL MIO RAMO

DI CILIEGIO,

O GIGANTESCA ONDA

CHE COPRE IL CUORE

E TACE.

T’AMEREI D’AUTUNNO

NEI SOGNI APPESI

CADUCI COME FOGLIE

SUI RAMI DELLE MIE

FRONTIERE.

E T’AMEREI ANCHE

SE TU FOSSI L’INVERNO

GELIDO CHE TACE, DI

SOLITUDINI E NEVE.

T’AMEREI D’ESTATE

TRA TAMERICI E LUCCIOLE

D’AGOSTO E T’AMEREI

D’AZZURRO NEL CANTO

GIULIVO DELLA PRIMAVERA.

SI… IO TI AMEREI ANCORA

NELL’INFINITO SPAZIO DEI

TUOI OCCHI, DOVE SI AFFACCIA

IL CIELO NEL DOLCE AMPLESSO

CON IL MARE.


Illogico destino

Vago sospesa…
da un illogico destino
che accarezza i miei passi tremolanti,
mi riaffaccio alla finestra della vita
incerta ed impaurita
per quello che i miei occhi
hanno vissuto., avvolto di mistero
è il mio futuro, ascolto…
il passo breve di un lungo
tempo di malinconie.
Vivo sospesa tra passato ed avvenire,
uno sciame di voci riecheggia
nella incerta mente,
sono le voci di un nostalgico
passato fatto di sorrisi amari
e colmi d’amore da straripare
gli argini del cuore.
Calde cicatrici accarezzano
il mio muto tempo,
unica certezza è
il mio dolore,
mi giro e mi rigiro
tra le mie ferite,
le difendo e le proteggo
come fosse un gran tesoro,
perduta ormai la via
e combattuta tra i giorni
mesti e la mia follia.


Lungo il pendio della vita

Lungo il pendio della vita
stanno i miei giorni,
vissuti nel delirio del mare
che s’apre alla notte dolorante
fatta di flutti inattesi
e sottili fruscii di chimere lontane,
vissute all’ombra di una luna pallida
che fioca ricopre la sabbia
del mio antico deserto,
dove ancora superstite
l’ultimo fiore della speranza
si spoglia dei petali,
che il vento smarrisce
tra adolescenti rive
e pazzi voli di luce,
nell’aria di vetro
che raccoglie nel grembo
dei miei occhi
quell’ultimo inerme fremito di vita.


Non ho più parole da darti

Mi adagio come foglia
sui verdi silenzi del cuore
e aspetto che riaffiorino
le impronte dei sorrisi più belli,
chiusi in un desiderio
consumato, logorato
dall’attesa di inutili anni.
Non ho parole più da darti
ma solo silenziosi
abbracci dell’anima,
mentre raccolgo
nell’angolo più incolto,
il cuore tuo fatto di briciole
tra le mie mani.