Poesie e Racconti
Un’Idea troppo Ingombrante
Ma i bambini si sa, hanno paura del buio, dell’orco o della strega cattiva. Io invece, avevo
paura dell’eternità. E non me la spiegavo, questa distanza infinita e imperfetta dove il prete
in quella Messa scura, diceva si viveva per sempre. Mi figuravo morta vagare tra le stelle,
nello spazio infinito. Perché che si muore ero certa, avevo visto il nonno freddo e
immobile, da divertente e ridanciano che era. Ah no mi dicevo, l’eternità non faceva per
me: fredda, assente. Vuota. Senza un bel niente dentro. Meglio la mia bici sgangherata, o
tirare uova dalla finestra alle macchine che passavano di sotto. Quella decisione la presi
allora, scelsi di avere sotto i piedi qualche guscio rotto ma vero, qua e là. Piuttosto che un
affascinante Vuoto senza niente dentro.
Catia Puletti
La mia Gatta sa Tutto
Non mangia mai di troppo; se non le va, lo lascia lì. Non mangia mai dalle mie mani, uno
perché giustamente non si fida, due perché ha impresso nel DNA che il cibo se lo trova da
sola. Probabilmente si sdegna pure quando glielo porgo. Mi cerca facendo le fusa, poi
quando cattura la mia attenzione sparisce all’istante. Le bastava solo quella. Che genio.
Quando le passa vicino il cane (non mio), senza farsi accorgere gli assesta una zuffata
che manco fai in tempo a intuirla, riacciambellandosi subito. Che intanto il cane l’ha presa.
Vale la regola di chi mena per primo, mena due volte. La sua splendida energia
indipendente purtroppo svanisce e diventa melensa quando va in calore. Vedi come ti
fregano?
Maschili Ecosistemi
Precari equilibri,
tentano
Improbabili ormeggi
Sui Moli
dei vado,
No, resto.
Incerti,
Come un Passo
Deciso
Su strade sconnesse.
O il debole
Segnale di una
Vecchia radio.
Troneggiano
mosse sapienti
e straordinarie
Strategie.
Ma alterate
Però,
dal passaggio
di una
Nuvola Bionda.