L’inutilità dell’ordine

 

Ho lasciato tutto come era,
nella tua stanza.
Anche quel libro che ho preso senza chiedere
è tornato al suo posto.
La polvere si posa sugli spazi che anche prima erano vuoti;
non farà lo stesso con quello sulla parte sinistra del letto.
La pace è intatta.
È tutto vivo.
E inutile.
Quanto può servire mettere in ordine?
Per quanto giri il materasso,
o lavi le lenzuola,
rimane la tua impronta,
rimane il tuo odore.


 

Corpo VS. Corpo

 

Una lingua di terra ci separa.
La natura pensa a distruggerci e noi
siamo suoi complici.
La tua mano, che si intreccia con la mia,
è un’immagine debole,
sfocata.
Le ossa scricchiolano,
si rompono: è guerra.
Macerie su di noi,
noi sulle macerie.
Stringimi la mano: l’immagine è sfocata,
ma brucia, la tua pelle
e brucia
la mia.


 

Quiete

 

Il nostro amore giace sotto le lenzuola di un letto in una casa di periferia.
È morto dopo aver vissuto sugli sgabelli di un locale troppo affollato, o sui sedili di un’utilitaria al profumo di lavanda.
Riposa in pace, il nostro amore.
Riposa come i nostri corpi freddi
che distesi, si danno le spalle.
Riposa, come le nostre ombre nere che davanti al suo cadavere ridono,
e si consumano.