FARFALLA

Vedi come sono bella?
Sono farfalla eppur fui bruco.
La mia agile carne è carne di ripugnante larva.
Le mie ali di tenue velluto
germinarono dalle sue interiora.
Dall’umile nacque la grazia.
Sbavando e strisciando vissi una volta.
Ripiegandomi morìì.
E rinacqui.
Ho partorito me stessa;
madre indegna e figlia nobile,
esprimono all’unisono la mia avvenenza.
Volo,
libera, orgogliosa e perfetta.
Vanitosa mi rifletto quando posso
nello specchio d’acqua, dentro al fosso,
e teneramente ritrovo il vergognoso bruco,
anima della mia essenza,
generata dal bruciante dolore della morte.
io sono uno. Io sono due.
Entità completa.
Vedi come sono bella.
Sono farfalla e fui viscido bruco.


ROSA

Accogli le mie spine
E fiorirò, splendida e sublime.
Irradierò colori saturi di vita
e ne appagherò i tuoi occhi;
Spargerò un fragrante effluvio
ed inebrierò il tuo olfatto;
Bacerò le tue labbra con la fresca rugiada;
Accarezzerò la tua pelle con la mia carne di seta.
La mia essenza abiterà il tuo cuore..
Ti donerò bellezza:
forgerò un diadema di petali
e con esso ornerò il tuo capo.
Accogli le mie spine e maneggiami con cura.
Sono. Deliziosa e acerba,
amorevole e capricciosa, perfetta. Così.


PIOGGIA DI MAGGIO

Tu sei Pioggia dirotta e cangiante
In questo umido maggio
Ed io sono pianta silvestre,
squassata, mi fletto e danzo,
madida del tuo fiotto frizzante.

Hai saziato la sete degli acerbi virgulti,
rinati e propulsi per ordine naturale,
rimpolpati e sospinti dalla tua sfacciata essenza;
ora tu fervida scrosci ancora e ancora..
e sgualcisci, indifferente,
par quasi con malizia,
i delicati petali dei miei novelli e spauriti fiori,
ora intrisi e dolenti nel tuo sprimacciar battente.

Lenti e caparbi esplodono molli,
dagli infiniti solidi bocci,
che tu, magnifica, gemendo, hai innescato;
resi ebbri e satolli,
quintessenza di vita
nel silenzio tuonano e partoriscono amore.