Elisa

Sole, Tu sei
Coi raggi tuoi
Riscaldi cuori assopiti

Acqua, Tu sei
Col nettare tuo
Disseti mani logore

Terra, Tu sei
Ferma e possente
Rassicuri menti turbolente

Vento, Tu sei
Brezza o Tempesta che sia
Travolgi in un vortice l’Anima

Mia amata, Tu sei
Ma ancora non lo sai
E mai lo sarai

Elisa, Tu sei
Nel tuo nome
Tutto è racchiuso


Foglie

Che infausto e miserevole destino
Attende le Foglie
Nel siberiano tepore estivo
Ammirate da tutti
Dall’alto di una folta chioma
Di un albero in fiore
Regnano sulle nostre teste
Offrendo ombra e refrigerio
In torridi pomeriggi d’Agosto
Per poi
Nel dolce Autunno
Esser strappate via
Dalla propria dimora
Da un Vento all’apparenza Amico
E lasciate precipitare
Su di un suolo sporco di fango e miseria
Spoglio di ogni potere
Accumulato con parsimonia
I miei occhi piangono
E lacrime amare fuoriescono
Da questi occhi languidi
Un gesto istintivo che non riesco a trattenere
E me ne resto li
Come uno spaventapasseri
Inzuppato ed acciaccato
A contemplare l’ennesima
Interpretazione della Morte.


Poeti

I poeti se ne stanno rannicchiati
nel dolce calore delle loro Parole
Con occhi assonnati ed avidi d’emozioni
I poeti soffrono in silenzioso torpore
Ed esplodono d’immagini
I poeti vagano lungo strade di dolore altrui
E si lasciano bagnare da tempeste di lacrime
I poeti non hanno altro con cui scaldarsi
Se non una flebile fiamma di candela morente
Prossima alla morte ma mai arrendevole
Proprio li nel mezzo del petto