Poesie
La biciclettina
Che fatica dal mare all’una di un giorno d’agosto.
Mamma, dai, non ce la faccio.
Ho solo sei anni
tu non ci sei più per chiedere.
Ma il profumo delle pesche in via Verdi
hanno solcato le narici della mia vita,
in quell’occulto segno restano,
impedendo il cammino delle nuvole che prima o poi arrivano leste
e padrone sono di un meraviglioso giardino al respiro adattato.
Fine dei sogni
Al mercante di stoffe avrei chiesto un tela blu
per il verde cupo dei miei occhi
al mare avrei chiesto di urlare in tempesta
al vento di soffiare forte
per rovistare fra i miei capelli
e al cielo le nuvole in corsa.
C’è il vento da nord e il mare nervosamente sconfina,
ma non ho trovato il mercante
per comprare la tela blu
e svelare il colore dei miei occhi disperati.
Per cortesia, un gin tonic
(02-12-2010)
Concediamoci un lungo gin tonic, mio caro,
brindisi al tuo debutto
rispettabile momento di gloria e futuro.
Che ti metti stasera?
Maglietta bianca, scarpe da ginnastica,
ti fai la barba?
I capelli morbidi alle righe delle mani mie allora,
il microfono alla bocca che si è rifiutata i baci, andare in scat,
che canti, dimmi, stracciato amore,
canti la bruma del tuo tempo di embrione,
canti chi ha rubato il soffio dei giorni
mamma, donna, sorella, la stupida figlia delle barche?
In silenzio, attenta amante per lungo spazio,
aspetto al limite di un prodigio.
Che fa se non vieni più
a cenare di spaghetti e tonno
a litigare con bottiglie di buon vetro svedesi, che fa ?
Le mani incerate con gesto quasi violento,
suono e sibilo di catrame, la notte,
un pigiama da maschio intercettato da vecchia femmina,
tu che dormi e sospiri
tu che vai a porgere le tue deliziose acque in bagno
e qualcuno che attende che sia sempre domenica,
pausa di fatiche e voli alti sui tetti della nostra città
al ritmo di pioggia.
Dicono che torni.
C’è forse un piccolo luogo fra la tua bici e il pm
in cui affogati in gocce profumate di erba e terra
io e te diremo che era ora di darci lo stop.
Bello tu con i capelli di quel colore e gli occhiali,
bella io con i capelli di quel colore e il ph,
bellissimi voi due.
Dove siete finiti?
Concerto e vita disperata.
Chiudiamoci in una stanza,
colore giallo del sole,
blu di un cielo mai conquistato.
Il futuro parla di una fine non prossima
se non ai freni di auto fantasma nella notte .
Prego, un gin tonic ancora.
Mi dispensa il brivido
in piazza del teatro.