Al passo dei rami

Al passo dei rami in crescita
le notti di lana vestivano i tuoi occhi
di bottoni nell’asola dolce del riposo.
Amaca l’estate ti appendeva ai miei silenzi
scoprivi la melodia della tua pelle
a lenire lo sguardo nell’acuta morsa.
A dondolo la passione di volerti ombra in cima
e faro sul prato contemporaneamente
accendeva sprazzi di luce mani ai fianchi.
Ventaglio tra le parole immobili nella calura
il pendolo assiduo dei grilli
dava respiro alle nostre certezze.
La lunga scia di chiocciola
è sempre apparsa all’imbrunire
l’emozione d’inumidire una foglia sulle tue labbra.


Le finestre si curvano

Le finestre si curvano
sotto la spinta del sole
e il panorama in una botte
travalica l’orlo delle tue pupille.
Nella strada qui sotto
non si piega il tempo alla sosta
con le stagioni che tacciono e tu
aspetti l’avanzo della primavera
per uscirne insonne.
Sopra i tetti l’azzurro a bassa voce
suggerisce la nostra migrazione.
In un silenzio metafisico
il grido di sereno
mi conduce a te.


Una radice il pensiero

Una radice il pensiero
annodava i tuoi sguardi lontano
tormento di una zattera
nel continuo via vai tra i mari.
Ignara cucivi la rotta
di minuti in formazione per la veglia
poiché il mattino era lì da seguire
alle tue spalle
a dare il cambio all’aurora.